Regia di Clint Eastwood vedi scheda film
Eastwood per la quarta volta regista si dedica un ruolo (chiaramente da protagonista) di grande effetto, di quelli insomma in cui lui sguazza con maestria, un gelido duro che non lascia alcuna concessione ai sentimenti ed alle manifestazioni emotive. Agente segreto e professore di storia dell'arte (accoppiamento, se non inverosimile, quantomeno discutibile: già si comincia male insomma), nonchè atletico alpinista esperto, Jonathan Hemlock è il degno rappresentante di un'iconografia cinematografica fatta di supereroi senza macchia, grandi conquistatori ed implacabili castigatori dei cattivi come è quella americana. Certo che Eastwood sembra nato per questo tipo di ruoli, ma forse guardando la prospettiva al rovescio (solo questo tipo di ruoli sembra adatto a Eastwood, cosa che verrà confermata quasi sempre nella sua carriera) ci si rende conto del pesante limite. Tanta azione in questo Assassionio sull'Eiger (da un romanzo di Rod Whitaker, che sceneggia insieme a Dresner e Murphy) e anche tanti stereotipi di quel cinema: la tensione c'è, la regia è solida e si avventura con vero piacere fra le vette alpine, ma nelle poco più di due ore di questo film, di originale c'è davvero poco o nulla. 5/10.
Saccente professorino di storia dell'arte viene convocato dalla Cia, di cui è stato a lungo agente, per vendicare la morte di un suo ex collega. La missione è disperata, lui non vuole saperne, ma per centomila dollari (più spese) cambierà idea e si arrampicherà sulle Alpi svizzere ben volentieri.
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