La recensione su Assassinio sull'Eiger

Al minuto 64' il prof alpinista Jonathan Hemlock Clint Eastwood(improbabile professore di Storia dell'Arte e mecenate collezionista di veri Pizarro, Degàs, Monet, Picasso ecc., grazie alla sua attività di "sanzionatore" ergo killer liquidatore, per una fantomatica agenzia supersegreta governativa, chiamata "C2"),si è già scopato due donne che li si infilano nel letto, loro. Vonetta McGee finta hostess aereo e agente segreto, e una indiana americana strafiga dai seni al silicone, allenatrice e battistrada corridora di scalate in montagna. C'è come Miles Mellough cattivo e omosessuale tartufesco, viscido e infido, il grande Jack Cassidy soprattutto famoso per avere interpretato tre grandi assassini in tre altrettanto grandi episodi di "Colombo". Compreso tolti i due pilota, il primo vero episodio "Un Delitto da manuale" del 1971, diretto da un giovane Spielberg. "Assassinio sull'Eiger" è una delle sue ultimissime cose tra cinema(meno) e TV(molta)visto che morì poco dopo a 49 anni, bruciato in casa per via di una sigaretta.

Per il resto, al netto delle convenzioni dette in apertura e niente affatto queste rovesciate, come si legge in qualche altra opinione, potrebbe essere tra i film meno personali di Eastwood regista(difatti fu l'unico vero suo progetto per commissione, originariamente affidato ad altro direttore), e comunque tra i più deboli, ma si riscatta con le solite annotazioni ficcanti eastwoodiane su cose, persone, visione del mondo e del suo contesto politico attraverso la lente diottrica dello spionaggio. Notevoli le note sull'"animale" donna, oggi ci vorrebbe un tale grande coraggio a proporre sequenze del genere che forse proprio solo Clint e pochi altri, potrebbero inserire nel montaggio definito di un film prodotto dalla Universal.

Tipo le mignotte moglie che si concede a tutti i giovanotti anche i giovani e baldanzosi campioni di alpinismo e compagni di scalata del povero alpinista francese cornutone, sempre in competizione con la gioventù per via proprio della moglie, interpretata dalla cantante e attrice tedesca morta presta Heidi Brühl, moglie del "nostro" Brett Halsey. A cui ovviamente Eastwood che non deve chiedere mai ed è "sempre protagonista", dà il due di picche nonostante il piedino sotto al tavolo da parte della moglie mignotta del francese.

O la stuzzicante e arrapante biondina studentessa mignottella, che all'inizio cerca di corrompere il prof. Hemlock "disposta a tutto" per avere il passaggio al suo difficile esame, mandata da Clint con una pacca sul sedere a "consumarselo-ma non tutto- sulla sedia di casa a studiare". Perché lui "non se la fa con gli studenti", alla domanda dell'altro grande caratterista presente nella stanza accanto Gregory Walcott/"Pope", sul "perché non si sia concesso."

Grande Thayer David"Drago" albino che vive in una stanza di luce rossa e computer a protezione dai raggi ultravioletti perché totalmente raro "vero albino", uno dei personaggi più fumettistici di un film che strizza l'occhio a certe avventure bondiane coetanee ancora più che nel successivo "Firefox- Volpe di fuoco", e belle sequenze di montagna anche tra quelle del riferimento di quel periodo non nel cinema documentaristico, assieme a "Cinque giorni un'estate''.  Lodevole anche il non fare ricorso a un finale catartico o forzatamente spettacolare, con un altro di "ritirata" del protagonista come nei suoi precedenti e fallimentari tentativi di scalata all'impossibile Eiger, e che non ti aspetteresti.

Un pò troppo duro e picchiatore il di chiunque anche quando è superfluo e solo una stereotipata esibizione di "celodurismo" il personaggio di Hemlock, con Eastwood che a volte sembra quasi parodiare certi personaggi spaccamontagne interpretati in precedenza, come quando pesta a bordo piscina tra strasorche in bikini, senza alcun vero motivo e come nulla fosse il culturista gorilla di Cassidy/Mellough solo per averlo guardato male, ma che è almeno il doppio di lui.

Ted_Bundy1979