Regia di Daniele Ciprì vedi scheda film
Un avvocato imbroglione accetta di assistere un uomo che sostiene di aver trascorso 27 anni in carcere per errore. Effettivamente gli indizi sulla sua innocenza esistono: l'avvocato si prodiga così per il caso, già subodorando il risarcimento milionario in arrivo. Naturalmente le cose non saranno così facili.
Seconda regia in solitaria per Daniele Ciprì, a due anni di distanza da E' stato il figlio (2012); formalmente la distanza dal lavoro precedente è scarsa, ma nei contenuti assistiamo a un bel passo indietro. Innanzitutto perchè il lato 'impegnato' de La buca è davvero minimo: un avvocato truffaldino, uno Stato menefreghista, un sistema giudiziario quantomeno discutibile sono tutte caricature della realtà attraverso le quali cercare la risata e non tanto effettive critiche, come nel cinema di Ciprì (e Maresco) siamo stati abituati a trovare. E poi perchè l'impianto di base de La buca è quello di una commedia pura e semplice, un racconto lineare con gag e tormentoni (il cagnolino Internazionale) inseriti nei punti giusti; se la sceneggiatura del regista e di Massimo Gaudioso, Alessandra Acciai e Miriam Rizzo è comunque ben assemblata e sufficientemente solida, non è in ogni caso ciò che ci si aspetterebbe da un autore del calibro di Ciprì. In sostanza: finora il suo taglio grottesco ci aveva abituati a ridere delle storture del potere; qui si ridacchia tramite quelle storture, appena accennate incidentalmente; è come passare da un film con protagonista Volontè a uno con Totò. La forma estetica, si diceva, è però sempre curatissima: fotografia superpatinata (pure troppo) dello stesso Ciprì; musiche di Pino Donaggio; bene anche la scelta di un'accoppiata di protagonisti capaci di passare senza fatica dal comico al drammatico (più Sergio Castellitto che Rocco Papaleo, certo: ma non si sottovaluti quest'ultimo). Perplessità invece sulla presenza della come sempre sgraziata Valeria Bruni Tedeschi nel terzo ruolo del film in ordine di importanza; altri interpreti: Ivan Franek, Lucia Ocone, Sonia Gessner, Teco Celio. 5/10.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta