Morso da un cane arruffato, Oscar (Sergio Castellitto), avvocato burbero costantemente alla ricerca di spunti truffaldini, vorrebbe trarre profitto dalla situazione e tentare di far causa ad Armando (Rocco Papaleo), il malcapitato proprietario dell'animale. Quando però scopre che Armando è in realtà un disgraziato appena uscito da trent'anni di ingiusta galera, Oscar cambia proposito ed alza la posta in gioco, decidendo di fare causa allo Stato. Alla ricerca di prove ed indizi, Oscar e Armando danno vita ad un'improbabile amicizia, in cui si inserisce anche Carmen (Valeria Bruni Tedeschi), una barista dall'animo sensibile.
“La buca”, secondo lungometraggio da solista per Daniele Ciprì, è un originale tentativo di rendere in forma edulcorata le nefandezze culturali del nostro paese, attraverso una buca, un cane, un povero diavolo ed un avvocato maneggione.
C'è una gran bella differenza fra favola e barzelletta. E c'è bisogno anche che si sappia che movenze viranti all'inverosimiglianza non giustificano grossolanità narrative e superficialità nella gestione di una storia. Questi come semplici presupposti per elencare le incredibili e un po' telefonate lacune che offre (e di cui soffre) La buca, ultimo sforzo di… leggi tutto
Un vero e proprio cratere, più che una buca: quello che si apre poco prima dei titoli d'apertura, colorati e d'animazione, nell'avvio onirico e sarcastico, piuttosto riuscito, dell'ultima fatica di Daniele Ciprì. Ed un cratere perché è in grado di inghiottire praticamente chiunque nella diffusione di un malcostume e di quella attitudine ad approfittarsi delle… leggi tutto
Forse era ieri. Forse oggi. O forse mai. Forse il tempo che non c’è è il vero teatro della realtà: un presente eternamente arretrato, che resta tale in attesa che i suoi problemi si risolvano, che il progresso arrivi per tutti, che gli antichi rancori svaniscano. Finché c’è ingiustizia le cose non si muovono davvero. Gli uomini vivono in un triste… leggi tutto
A dispetto della mia personale diffidenza nei confronti di un certo “establishment” del cinema italiano (quello visibile sopra l’orizzonte) e della mia altrettanto personale avversione a certi attori della stessa geografia (Castellitto, Papaleo), mi sono voluto comunque fidare della storica ragione sociale “Ciprì e Maresco”, devo dire, senza…
Due anni dopo aver esordito con lo splendido È stato il figlio, Daniele Ciprì fa il bis alla regia ricercando un tono diverso, più popolare, ma comunque distante da quanto mostra la commedia attuale.
L’idea fondante e alcune macrosequenze, così come la proposizione di vizi che segnano da tempo immemore il modo di pensare nostrano, sono di gran lunga migliori…
L’avvocato traffichino Oscar, perennemente impegnato a imbrogliare il sistema (in particolare con il classico tentativo di infortunio stradale simulato) incontra per caso Armando, appena uscito di carcere dopo 27 anni di (ingiusta) reclusione. Oscar richiede così un nuovo processo, fiutando un lauto risarcimento che, dato che Armando è praticamente rimasto solo, potrebbe…
Forse era ieri. Forse oggi. O forse mai. Forse il tempo che non c’è è il vero teatro della realtà: un presente eternamente arretrato, che resta tale in attesa che i suoi problemi si risolvano, che il progresso arrivi per tutti, che gli antichi rancori svaniscano. Finché c’è ingiustizia le cose non si muovono davvero. Gli uomini vivono in un triste…
Un avvocato imbroglione accetta di assistere un uomo che sostiene di aver trascorso 27 anni in carcere per errore. Effettivamente gli indizi sulla sua innocenza esistono: l'avvocato si prodiga così per il caso, già subodorando il risarcimento milionario in arrivo. Naturalmente le cose non saranno così facili.
Seconda regia in solitaria per Daniele Ciprì, a…
A Ciprì piacciono i dettagli: nel suo esordio solista (È stato il figlio) l'origine di tutto era un graffio sull'automobile; qui una buca (utilizzata anche in senso metaforico) che è l'ennesimo pretesto per Oscar (interpretato da un Castellitto survoltato), avvocato parassita e scorbutico, per cercare di arraffare soldi con un suo assistito. Ma l'occasione ghiotta sembra…
Penso che è il peggior film che abbia mai visto. Non è una commedia nè un dramma e nè un poliziesco ma un'accozzaglia indefinita a cui è impossibile dare un qualsiasi collocazione.
I valori proposti sono tutti completamente negativi, avvocati imbroglioni, giudici vanesi, superficiali e incompetenti, l'unico che ha pagato per tutti viene addirittura preso…
Nel suo ambito (quello di moderna commedia all'italiana) il film è un piccolo capolavoro. Scordàtevi le solite robe LittizzettoBisio, siamo proprio su un altro pianeta. E' un film nobile, delicato, sensibile. Guardatelo con lo stesso spirito con cui potreste, in un pomeriggio di primavera, portarvi un libro che desideravate leggere, sedervi su una panchina del parco e iniziarne…
Il weekend al botteghino è segnato da un dato: l'ottima partenza di Lucy di Besson che realizza un incasso notevole, tanto più se si considera che il numero delle copie è alto ma non…
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Commenti (2) vedi tutti
Anche qua c'e' Valeria B.T. ma con un Film vagamente noioso.voto.2.
commento di chribio1“La buca”, secondo lungometraggio da solista per Daniele Ciprì, è un originale tentativo di rendere in forma edulcorata le nefandezze culturali del nostro paese, attraverso una buca, un cane, un povero diavolo ed un avvocato maneggione.
leggi la recensione completa di scandoniano