Regia di Ridley Scott vedi scheda film
Ridley Scott torna a dare ampio respiro al suo cinema con un film epico, assolutamente da grande schermo. Il suo Mosè è un generale, un eroe, un condottiero tanto carismatico quanto tormentato. Il male, il nemico contro cui combattere, l'oppressore, sono rappresentati da Ramses, fratellastro, malato di potere. Ad acuire il conflitto tra i due (molto shakespeariano il taglio del racconto in tal senso) intrighi di palazzo, battaglie, segreti e vendette famigliari, lotte di stato, profezie, esilio, agguati, esecuzioni, sicari, maledizioni, sciagure. Un Dio bambino, capriccioso, autoritario, spietato, scenderà in campo a regolare i conti tra i due, tracciare il destino di un popolo - il suo - sconvolgendo la storia. Drammone e kolossal spettacolare, sfarzoso e ridondante, Exodus è un piacere avvolgente per gli occhi. Si caratterizza per l'alternarsi tra scene di massa e l'intrecciarsi delle vicende dei protagonisti, spesso sorpresi a confrontarsi in solitudine col proprio ruolo, responsabilità, ambizioni. Un cast stellare sostiene la pesantezza strutturale del racconto e della pellicola, a cui non manca nulla per coinvolgere e appassionare. Discutibili alcune scelte: le donne relegate a ruoli secondari, fatto un po' strano per il regista britannico (Thelma e Louise, Alien, tra gli altri), qualche romanticheria di troppo, soprattutto nel finale, e in primis la presenza dell'Onnipotente che si manifesta sotto spoglie di un ragazzino imbronciato, poco credibile e mal doppiato. Un po' lunghetto ma, a ben pensare, i fatti sono quelli e tagliare sequenze sarebbe stata dura. Per chi ama l'abbondanza. Biblico.
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