Regia di Israel Horovitz vedi scheda film
Le colpe dei padri ricadono sui figli. Anche per questo i figli vogliono uccidere i padri. My Old Lady, opera prima tratta dall’omonima pièce teatrale del vulcanico e prolifico drammaturgo statunitense settantacinquenne Israel Horovitz (anche sceneggiatore di Fragole e sangue e padre di Ad-Rock dei Beastie Boys), ruota tutto attorno a questi concetti. In fondo, coloro che in Francia nel settore immobiliare sottoscrivono il “viager”, una forma di vitalizio ipotecario, scommettono sulla morte degli anziani proprietari di appartamenti (da noi c’è la “nuda proprietà”). Proprio come accade al personaggio interpretato da Kevin Kline che, per di più, quando sbarca a Parigi dalla sua New York per vendere l’immensa casa ereditata dal padre, trova nell’immobile una vecchia signora inglese (Maggie Smith) che è stata molto, ma molto, amica del papà e che ora vive con la figlia Chloé (Kristin Scott Thomas). Il passato dei tre personaggi ritorna prepotente a scombinare un presente incerto e un futuro tutto da costruire. Il regista però non si sofferma più di tanto sul Kammerspiel e sceglie spesso di far prendere aria al film, uscendo dalle stanze teatrali per andare in giro per Parigi. Una soluzione che finisce per indebolire un dramma che se fosse stato più chiuso, concentrato e serrato avrebbe dato, paradossalmente, più profondità alla storia.
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