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The Duke of Burgundy

Regia di Peter Strickland vedi scheda film

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La recensione su The Duke of Burgundy

di alan smithee
5 stelle

locandina

The Duke of Burgundy (2014): locandina

 

32 TFF – TORINO 32

Ecco il film dello scandalo: il film dell'amore saffico che promette chissà quali pruriti e concede solo qualche sbiadita e ripetuta fantasia erotica che sembra uscita da un film erotico soft italiano di metà anni '70 di Bolognini o Samperi (e questo accostamento è tutt'altro che dispregiativo, almeno nelle intenzioni). Il “duca” del titolo è un tipo raro di lepidottero che la ricca Cynthia (la bella attrice che ricorda Jacqueline Bisset è Sisde Babett Knudsen) colleziona e di cui studia anatomia e suoni, esponendo le proprie dettagliate ricerche ad un pubblico femminile di ricercatrici.

scena

The Duke of Burgundy (2014): scena

Con la stessa solerzia la donna colleziona anche cameriere, che sottopone a riti di sottomissione che la appagano e soddisfano più di ogni altra pratica. Tuttavia l'ultima arrivata si scoprirà più appassionata di lei in tema di sadomasochismo e sottomissione, spingendo la donna verso pratiche sempre più complicate ed artificiose che rischiano di ribaltare la scena ed i ruoli, compromettendo quella che stava per divenire una storia d'amore appassionata.

scena

The Duke of Burgundy (2014): scena

Peter Strickland, di cui vidi solo il primo Katalin Varga, cura nel dettaglio più accanito e sin pedante luoghi ed ambientazioni, escludendo completamente la figura maschile non certo per distrazione: quelle larve esposte in bella vista forse sono tutto ciò che resta dell'ambito maschile: embrioni senza forma di cui le donne del film riescono tranquillamente a fare a meno.

Detto ciò il film è anche molto ripetitivo, lungo e inconcludente per raccontarci la solita storia pruriginosa che inizialmente coinvolge almeno un poco ed incuriosisce, ma finisce per svilirsi in una vetrinetta di scene pseudo soft di pratiche sessuali molto plastiche e un po' stantie.

 

 

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