Regia di Lawrence Kasdan vedi scheda film
L'eterna lotta tra i bravi coloni e i prepotenti di turno.
E' una pellicola formalmente molto curata, che gode anche di una bella fotografia, la quale valorizza la luce degli interni e gli splendidi scenari della natura americana. Ed è un film tutto di Lawrence Kasdan, che scrive, dirige e produce. Infatti, si può definire anche un'opera ambiziosa, sia per la foga del suo autore che ha voluto “fare tutto”, che per le notevoli dimensioni produttive: grandi mezzi, molti personaggi, tono epico da far west.
Kasdan dirige in modo spigliato e con senso del ritmo, e i molti attori stanno al suo gioco con convinzione. Tra di essi va segnalato un Kevin Kostner nei panni di uno scavezzacollo. Era ancora alla ricerca di se stesso, cioè lontano dai personaggi che lo avrebbero reso famoso, cioè l'intelligente meditativo, o il duro rubacuori.
Ora va però segnalato anche qualche limite. Se Kasdan voleva rinverdire il genere western in parte ci è riuscito, imitando per molti versi le pellicole dell'epoca d'oro del genere. Tuttavia se ne discosta per una certa superficialità nelle tematiche e nella definizione dei personaggi. Non ci sono, insomma, lo spessore morale di molti capolavori del passato, o quei personaggi ben scavati e quei dilemmi davanti alle situazioni difficili. “Silverado” è sostanzialmente un film d'azione di ambientazione western, che dopo tutto ricalca la tipologia di molte pellicole di cassetta degli anni '80 (compreso l'enorme numero di morti ammazzati). Forse, nonostante sia un film tutto di una persona, è un'opera poco personale, che guarda abbastanza al botteghino e agli standard che garantiscono il successo. Kasdan ha avuto pretese artisticamente più alte in film come “Il grande freddo” e “Brivido caldo”.
Torno a dire, Kasdan è un bravo regista, ma un po' più di profondità e analisi dei personaggi non avrebbero guastato.
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