Regia di Max Giwa, Dania Pasquini vedi scheda film
Il film è un colorato e spensierato musical-pop che sfrutta la nostalgia canaglia (e perniciosa) per un'epoca lontana e forse troppo mitizzata, utilizzando molte hit del periodo (Madonna, Wham, Bananarama, Roxette, e chi più ne ha, più ne metta).
Leggero ed evanescente, persino cinicamente "furbetto" parla dei dubbi dell'amore , degli incontri fatali e delle complicanze sentimentali degli innamoramenti estivi, ma lascia il tempo che trova nel suo essere poco più di un karaoke (e nemmeno troppo entusiasmante) che ci riproietta dentro a un periodo nostalgico, muovendosi però un po' maldestramente (e con troppa superficialità) fra allusioni sessuali, tradimenti e sospetti, equivoci e strategie amorose da melodramma.
Diretto da Max Giwa e Dania Pasquini che avevamo già conosciuto con "Streetdance" e le sue sfide urbane piene di coreografiche acrobazie, narra la storia di due sorelle in vacanza in Puglia che si innamorano dello stesso uomo (e naturalmente le complicazioni non mancheranno) che può ricordare i contrasti (in quel caso etnici) di "Summer Lovers" di Randal Kleiser.
Ricco di energia e più che prevedibili "incanti" (i paesaggi da cartolina), si muove fra presente e passato ma senza troppa convinzione, nonostante una vitale, contagiosissima spregiudicatezza che intende essere un inno alla complicità amorosa, ma non riesce da solo a nobilitarne l'esito.
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