Regia di Max Giwa, Dania Pasquini vedi scheda film
Trama memore di Mamma Mia! con prologo à la Grease, due giovani amanti in marittima cornice vacanziera, l’estate sta finendo e la biondina non autoctona sceglie l’inizio dell’anno accademico al prosieguo dell’idillio. Tre anni dopo la ritroviamo all’aeroporto della medesima località pugliese, quando l’impiegato della sicurezza le chiede il motivo del soggiorno risponde con una squillante Holiday di Madonna ed è subito musical, di quelli che pescano da un repertorio eccessivo intramontabile (gli Eighties) ma non s’arrischiano nella variazione sul tema “sole cuore amore e commoventi fotografie analogiche”.
L’oggetto del desiderio abbandonato allora sulla riva è ora il promesso sposo di sua sorella, le carte in tavola sono quelle quattro da scambiarsi per innescar gli equivoci, la luce incantevole delle location fa dimenticare la flaccidità di qualche numero musicale. Eppure Walking on Sunshine, ambientato nella mite estate offerta da Apulia Film Commission e puntellato di spudorato lirismo vintage più azzeccato delle derive slapstick, ha quella “levità commerciale” che pare un obbrobrio ossimorico ma grazia una commedia non tra le più inventive. Dove quasi tutte le macchiette si stingono in caratteri incolori, ma una sagra paesana diventa un sorprendente carnevale di pomodori spiaccicati culminante in un grandioso fiume rosso. Per citare la protagonista, «amo i pomodori, però un intero festival mi sembra noioso», e un po’ d’audacia nella varietà degli ingredienti avrebbe giovato.
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