Regia di Mike Nichols vedi scheda film
Storia vera di Karen Silkwood, operaia in un impianto nucleare: rimasta contaminata, denuncia le condizioni di lavoro e poi muore in un incidente stradale (la scena finale, con due fari che seguono la sua auto, lascia intendere che in realtà sia stata fatta sparire). Buon film di denuncia, con il didascalismo tipico del genere ma sincero e ben interpretato: soprattutto la Streep caratterizza con grande efficacia il personaggio di una proletaria che a poco a poco prende coscienza dei suoi diritti, mentre vengono lasciati un po’ in ombra i personaggi secondari (che Cher sia lesbica viene solo accennato, e Russell sparisce a lungo per poi riapparire verso la fine). [Menzione speciale per la più divertente barzelletta che abbia mai sentito in un film: in una tribù indiana, un giovane guerriero chiede allo stregone “Con quale criterio decidi i nomi di tutti i nuovi nati nel villaggio?” “Mi ispiro alla natura. Per esempio, se vedo un falco che vola alto nel cielo, dico: questo bambino si chiamerà Falco-che-vola-alto; se vedo la neve che cade leggera sui monti, dico: questa bambina si chiamerà Neve-che-cade-leggera. Ma perché mi fai questa domanda, Due-cani-che-scopano?”]
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