Trama
Un uomo anziano molto ricco, destinato a morire di cancro, viene sottoposto ad una sperimentale ed innovativa procedura medica che trasferisce la sua mente e la sua coscienza nel corpo di un giovane uomo sano. Non tutto però fila così liscio come dovrebbe e l'uomo inizia a svelare il mistero legato all'origine del suo corpo e all'organizzazione segreta pronta ad uccidere per proteggere i propri intenti.
Approfondimento
SELFLESS: VIVERE IN ETERNO CON UN NUOVO CORPO
Diretto da Tarsem Singh e sceneggiato dai fratelli David e Alex Pastor, Selfless è un provocatorio thriller fantascientifico che esplora le conseguenze legate alla possibilità di vivere per sempre. L'industriale miliardario Damian Hale è stato a lungo padrone del suo universo, eccellendo in giochi di potere e consolidando la sua posizione a New York. Lontano dalla figlia attivista Claire, l'unico legame di Damian è rappresentato dall'amico e braccio destro Martin O'Neil quando una diagnosi di cancro lo convince a sottoporsi a una procedura medica sperimentale che lo porterebbe indietro nel tempo. A occuparsi dell'esperimento è Albright, il brillante capo di un'organizzazione che si rivolge soltanto alle persone più facoltose. Damian, una volta colta l'occasione, mette in scena la propria morte mentre la sua coscienza viene trasferita nel corpo di un uomo sano di decenni più giovane di lui.
Adattandosi alla nuova condizione fisica e iniziando una seconda vita a New Orleans, Damian fa amicizia con Anton, un uomo del posto, e prende l'identità di Edward. Inquietanti immagini però iniziano a inondare la sua mente, presentando quelli che Albright definisce come gli effetti collaterali dell'immortalità. Quando poi si ritrova attratto dalla madre single Madeline, Damian inizia a scoprire il mistero delle origini del corpo di Edward e i segreti di coloro che per difendere l'organizzazione di migrazioni di coscienze sarebbero disposti anche a uccidere. Facendo leva sulla forza e sull'intraprendenza delle sue due vite, Damian inizierà a lottare per salvare se stesso e l'esistenza delle persone con cui è venuto a contatto.
Con la direzione della fotografia di Brendan Galvin, le scenografie di Tom Foden, i costumi di Shay Cunliffe e le musiche di Dudu Aram e Antonio Pinto, Selfless si pone diverse domande morali ed etiche sulla possibilità in un futuro non tanto remoto di divenire mortali sfruttando i progressi della tecnologia e il denaro. Mentre il corpo umano è destinato al decadimento fisico, la mente risente meno del passare degli anni e, prendendo ispirazione dai serpenti che mutano pelle, i fratelli Pastor hanno dato luogo a una storia in cui le menti umane possono essere trapiantate, dietro ingente somma di denaro e clandestinamente, in corpi più giovani e sani. Valutando dunque la possibilità di reincarnarsi, Selfless si concentra anche su temi come la redenzione e le seconde possibilità.
I PERSONAGGI PRINCIPALI
Personaggio centrale di Selfless è quello di Damien Hale, un uomo che nella vita ha pensato soprattutto ad accumulare ricchezza e potere grazie al suo lavoro nel campo dell'immobiliare. Uomo profondamente egoista che ha sempre imposto la sua volontà sugli altri e che ha sempre preso tutto ciò che gli serviva, Damian ha trascurato i sentimenti sia suoi sia degli altri, rimanendo nel profondo in preda alla solitudine e con un solo amico (Martin, portato in scena da Victor Garber). A interpretarlo da anziano è il premio Oscar Ben Kingsley mentre nella sua nuova vita ha il volto di Ryan Reynolds.
Nel momento in cui si accorge di non avere più tempo a disposizione per via del cancro, Damian incrocia la strada di Albright, colui che lo aiuterà a schivare la morte dietro pagamento di una piccola fortuna. Interpretato da Matthew Goode, Albright è un visionario scienziato che, pur stando dalla parte del torto, è riuscito ad avere un'idea geniale.
Trasferitosi a vivere a New Orleans, Damian/Edward stringe amicizia con Anton, colui che gli mostra come godersi l'esistenza guardando al futuro piuttosto che al passato, e si innamora di Madeline, una giovane madre single. Anton e Madeline sono rispettivamente supportati da Derek Luke e Natalie Martinez.
Note
Tarsem Singh abbandona la sua tronfia estetica kitsch nella casa d’oro del protagonista, e cerca l’efficacia spartana del cinema B: ne esce uno sciatto intrattenimento che barcolla malrecitato sulla strada dei colpi di scena, ma che resta struggente nel proporre alla società del facile oblio il bisogno (letterale e radicale) di farsi carico dei morti, delle loro storie, facendo spettacolo pop e triviale del cruccio morale di tanta alta letteratura, da José Saramago a Winfried Sebald, fino a Javier Marías.
Trailer
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Commenti (13) vedi tutti
Discreto thriller distopico, anche se dal finale un po' confuso.
commento di gruvierazPoco chiaro il finale, comunque bello !! voto 8
commento di stokaiserProvate prima a vedere se proprio non c'è altro di meglio da vedere !!!
commento di massimo45Non proprio originale (ricorda un po' il Sesto giorno (2000), ma guardabile. 6.5
commento di BradyNon ho capito come mai hanno pensato ad una Storia di FantaScienza per questo inutile Film !?!? voto.0.
commento di chribio1ORRENDO filmetto che barcolla dall'inizio alla fine, dialoghi insulsi, stereotipi a nn finire e "colpi di scena" che fanno vomitare, ma come si fa a fare una roba così brutta e magari spendendo milioni di euro!? Ben Kingsley nn è di certo un attorucolo e di fatto nn si smentisce nemmeno in questa baggianata ma è capitato davvero male.
commento di SaleinzuccaBel film. Mi è davvero piaciuto! Lo consiglio....
commento di MarcoMolestiQueste pellicole mi hanno rotto ...
leggi la recensione completa di daniele64Abbastanza noioso. Voto 5.
commento di ezzo24Ma che razza di film e' questo ???....una porcata magistrale di stampo fantascientifico che non coinvolge per niente,con attori che sembrano statuine inespressive,freddo e algido.....voto 2.
commento di ezioEra un buon tentativo...non è andato benissimo.
leggi la recensione completa di tobanisQuando ho letto la trama su film tv ho pensato a "Non temerò alcun male" di Robert A. Heinlein. Non era quel romanzo ma sicuramente sarebbe stato meglio.
commento di chid49Visto cinquanta minuti....sin troppi
commento di Tex Murphy