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Il silenzio degli innocenti

Regia di Jonathan Demme vedi scheda film

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La recensione su Il silenzio degli innocenti

di chinaski
9 stelle

Quid pro quo - Sono passati trent’anni dall’uscita de The Silence of the Lambs e non so quanti dall’ultima volta che l’ho visto, prima dell’altra sera - Mi ricordo una volta a scuola, frequentavo lo scientifico e c’era un’occupazione e avevano allestito un’aula autogestita per i film e non avevo la minima idea di cosa stessi per vedere - L’inquietudine dopo la visione, ieri, mi è rimasta dentro, tentavo di addormentarmi e sentivo una sensazione di malessere espandersi  dentro, sotto la pelle, insieme alle immagini dei corpi scuoiati, di un piercing al capezzolo, delle falene in gola, del pene piegato fra le cosce di un uomo perché la sua peluria pubica sembrasse quella di una fica - Il volto di Hannibal, le sue maschere, i primi piani di Clarice, le linee del suo volto, il freddo degli spazi della provincia americana, la claustrofobia delle celle e quella similare degli uffici dell’FBI, le uccisioni, le macabre composizioni omicide, una testa mozzata, una degenerazione della morale in un’etica deviata e perversa - Non esiste una via d’uscita dall’abominio dei disordini comportamentali, non c’è mai una pausa di apparente normalità in questo oscuro labirinto della psiche umana, la sborra sulla faccia di Clarice, tutti i dialoghi che finiscono per inscenare un teatro della crudeltà emotiva, gli agnelli non hanno smesso di urlare e non lo faranno mai (non nella tua testa, non nella tua testa) e con il passare del tempo nulla è cambiato nell’angoscia e nel panico sottile che questa pellicola insinua, nella mente e nel cuore, insieme alla consapevolezza che l’orrore esista e che ognuno di noi ne possa fare parte.

Le corse nei boschi, le paure viscerali che il sottosuolo nasconde e alimenta, le prigioni del pensiero, quelle da cui è impossibile fuggire (perché dentro di noi, dentro di noi).

Hannibal che sfiora un dito di Clarice, Buffalo Bill che vorrebbe accarezzarle i capelli prima che lei lo uccida - Questa ossessione che i tuoi stessi incubi desiderano e poi selvaggi violentano.

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