Regia di Jonathan Demme vedi scheda film
Un grande classico che da tempo volevo recuperare e, finalmente, ci sono riuscita. L’alone di apprezzamento, che da sempre lo avvolge, è ben riposto, vista la scorrevolezza che lo contraddistingue affiancata al fascino attrattivo che possiede. Considerando la stanchezza che opprimeva la mia persona, dopo una giornata di lavoro cominciare la visione di un film che alle 22.30 potrebbe essere deleterio, e l’attenzione che cattura la bravura di Jodie Foster e il magnetismo di Anthony Hopkins, coppia perfettamente corrispondente ai canoni descritti nell’omonimo romanzo di Thomas Harris, di cui la pellicola è una copia abbastanza fedele (avendo letto il libro tempo fa, ho piacevolmente notato la facilità con cui riconoscevo la sequenza delle scene). Jonathan Demme, nel suo periodo d’oro, realizza una pellicola pluripremiata e perfetta in ogni sua parte. Cruda e viva, schietta e sincera, descrittiva quanto basta anche se non trascinante come il libro ma in tal caso sarebbe stato un capolavoro. Un film ottimo con le giuste sbavature, non eccessive ma a tratti fastidiose, con un piccolo margine di miglioramento nella seconda parte, dove la fotografia è più elettrizzante, quasi quanto il travestimento finale del dottor Lecter, che sfiora il ridicolo, essendo poco credibile ma di certo meno di quanto sia poco credibile e per niente inquietante Buffalo Bill. A parte queste piccole pecche, la pellicola, nonostante gli anni, vive ancora di luce propria.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta