Regia di Jonathan Demme vedi scheda film
Un thriller fatto più di tensione verbale, emotiva, che di immagini forti, più di attori che di sceneggiatura. Il mistero sugli atroci e apparentemente insensati delitti aleggia tra una scena e l'altra tenendo alta l'attenzione, nonostante un ritmo non proprio sostenuto. Ma il modo in cui tutto viene svelato appare troppo sbrigativo e alla fine sembra che il film resti sospeso.
Il fascino del male, si è detto più volte, bè quel che resta a fine visione è soprattutto il fascino di Anthony Hopkins, calatosi splendidamente in una parte raccapricciante e complessa, piena di ombre e non del tutto approfondita. Il film segnò la sua consacrazione come cattivo cinematografico per eccellenza, e forse lo ha anche un pò relegato a ruoli negativi, a parte qualche eccezione.
Appare acerba invece la Foster, sebbene non è dato capire del tutto la sua recitazione talvolta un pò statica sia voluta, dati i traumi del personaggio.
In conclusione un film che in parte mi ha delusa, sebbene trama e regia siano in molti punti interessanti si ha l'impressione che non tutto quello che poteva essere detto e mostrato lo sia stato, nonostante tutto supera la sufficienza.
In parte, ma a tratti non troppo convincente.
Iconico.
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