Regia di Jonathan Demme vedi scheda film
Insomma, si ammetta che “Il silenzio degli innocenti” è, ancora oggi, un opera maestosa e, di fatto, epocale. il film di Demme è stato un cult fin da subito, un film che ha alzato l'asticella, e di parecchio, per non parlare dei due interpreti salienti: Hopkins giganteggia, Jodie a traino 9½
Hopkins è davvero strepitoso. In tutti i film in cui lo abbia visto... ma qui è davvero mostruoso!
Jodie Foster pende dalle sue labbra... Oscar per due!
Stavolta meritato quello della giovane “bimba prodigio”... visto che molti obiettarono - sottoscritta compresa – il primo in “Sotto accusa”... che proprio non era nulla di eccezionale, di sicuro nulla per un prodigio come lei...
Sai dove lo si riconosce il grande attore?! In una piccola parte, in un ruolo minore, perfino in un cammeo; mio figlio, che gioca in porta, dice che è come per il portiere: una sola parata, improvvisa, unica.
Quello che invece para tutto... ha solo cul... fortuna!
Per dare la dimensione della bravura di Sir Anthony in questo thriller... figuratevi che un ruolo neanche troppo marginale, il superiore e pure mentore di Clarissa, è giocato ottimamente da un introverso Scott Glen... eppure a malapena c’è chi se lo ricorda.
Comunque... la bellezza del film risiede proprio – ma non soltanto – nei “duelli psicologici” tra i due opposti, Clarice e Lecter.
Tutto il resto è solo e puro manierismo. Sicuramente di ottima fattura e confezione, virtuosismi di camera... comunque all'avanguardia, non dimentichiamo che il suddetto film ha già... quanti? 33 anni?!
Quanto all’impersonificazione del “male assoluto”... non sono questi i veri “cattivi dentro”: per quanto terribili, Buffalo Bill come lo stesso Lecter agiscono a livello mentale pressoché inconscio...ubbidendo ad un istinto insano, malato, il quale, nel finale, sopravvive al bene eccome! Sono menti sopraffine seppur assai malate!
I veri cattivi sono altri: li puoi trovare alla guida di una multinazionale, di un governo, di un esercito, di una “cosca” o una “famiglia” o, addirittura si ergono a guida di una dottrina, religiosa o politica che sia.
Resta sempre il fatto che il film di Demme è stato un cult fin da subito, un film che ha alzato l'asticella, e di parecchio... per non parlare dei due interpreti salienti, che comunque, a mio avviso, non segnarono in quell'occasione la vetta della loro arte recitatoria; anche se Hopkins... lui praticamente giganteggia in ogni ruolo, anche minimo, a mio avviso lo diede nell'eccezionale opera di J.Ivory “Quel che resta del giorno”; mentre la Foster qui va a traino del'immenso collega.
Mi pare non si siano mai più incontrati sul set.
A talproposito... ieri mi è capitato di leggere la scheda su “Il caso Thomas Crawford”, un legal/drama di buona, anche ottima, fattura... dato che nel cast annovera proprio il superlativo attore britannico, contrapposto all’astro ormai nato Ryan Gosling, e l’affermata, algida, soave, stupenda e letale Rosamunde Pike... e sapete? Sono rimasto basito dalla poca perizia e tanta ipocrisia, quella mendace per giunta, con cui si sono fatte allusioni a quello che per molti (non per la sottoscritta), resta il suo, di Hopkins, ruolo più memorabile.
Ecco qui spiegata la retrocessione di quest’opera da capolavoro a più ridimensionato ottimo film... denunciata nella recensione dell’utente Viola’96.
Quando invece, l'unica pecca che mi sento di attribuirle, se vogliamo, è proprio l’oscar al miglior film che, ad un film di genere thriller, non si addice propriamente; ma del resto il film è così intrigante e avvincente che non ci si poteva davvero esimere.
E vorrei ben vedere, dopo tutti i premi elargiti a quella sensazionale cagata pazzesca di “Fargo”!
Concludendo... insomma, si ammetta che “Il silenzio degli innocenti” è, ancora oggi, un opera maestosa e, di fatto, epocale.
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