Espandi menu
cerca
Signori si nasce

Regia di Mario Mattòli vedi scheda film

Recensioni

L'autore

Furetto60

Furetto60

Iscritto dal 15 dicembre 2016 Vai al suo profilo
  • Seguaci 45
  • Post -
  • Recensioni 2024
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Signori si nasce

di Furetto60
8 stelle

Divertentissima e memorabile commedia, del fantastico duo Totò-Peppino.

Totò e Peppino, in questa divertentissima commedia,ambientata ad inizio secolo,in pieno periodo Giolittiano,sono, ancora una volta due fratelli, Ottone e Pio degli Ulivi. Il primo Totò soprannominato Barone Zazà, è un nobile ormai decaduto, un gaudente, che ha scialacquato una fortuna, in donne gioco e vizi vari, costretto a ricorrere a piccoli espedienti per tirare a campare e soprattutto a un lascito di una signora che gli garantisce, una stanza di albergo a vita. Nonostante l'indigenza economica, continua a concedersi una vita da nobile, frequenta ballerine e donnine allegre ed è sempre accompagnato dal suo fido domestico battista, alias ,Croccolo,  peraltro senza paga da 12 anni! L’altro il fratello Peppino, il Cavalier Pio degli Ulivi,ha capitalizzato il lascito paterno ed è diventato il taccagno proprietario di un' avviatissima "sartoria ecclesiastica", bigotto e bacchettone, coniugato con donna altrettanto "devota". La trama gira intorno ai goffi ed esilaranti tentativi di Ottone, di reperire le fatidiche 300 lire, che gli consentirebbero di estinguere una cambiale contraffatta e rifilata a tale Bernasconi, che minaccia di esporre la sua morosità al regio tribunale. Per estorcere la somma al fratello, s’inventa una sequela di esilaranti bugie, prima gli fa credere che è disposto a suicidarsi, poi sorpreso in compagnia di un'attrice che sta cercando di concupire, con la scusa di lanciarla nel mondo dello spettacolo, finge che sia la sua figlia illegittima, perduta e ritrovata,Patrizia, alias Delia Scala, poi s’inventa che la mamma della "figlia" è morta e per questo bardato a lutto, si reca dal fratello per persuaderlo, a finanziare la costruzione di una tomba “monumentale” per la famiglia.In un memorabile tête-à-tête comico,Totò illustra il progetto, sottoponendo all'attenzione di Pio,un mastodontico mausoleo, che prevede un'immensa costruzione di stampo faraonico, con tanto di piazza, scalinata con 70 scalini, ascensore, piscina, archi di trionfo e un colonnato, per l'appunto, costituito da una successione di una colonna e un puttino, un puttino una colonna. Insomma deve costare 300 lire quelle che gli mancano per salvarsi da Bernasconi.Poi per l’invito a pranzo, spaccia Battista per il fidanzato della fantomatica“figlia”ma la sua vocazione lo tradisce, si alza e comincia a portare il caffè a tutti i commensali, dice Zazà “non c’è niente da fare è nato per servire” nel frattempo giunge il vero fidanzato della ballerina, un energumeno manesco, che fa succedere un parapiglia, in una successione pirotecnica di equivoci, doppi sensi, sostituzioni di persone, intrighi gag e battute a raffica. Irresistibili i duetti tra Totò e Peppino, carnefice e vittima come nella migliore tradizione. Geniale "farsa cinematografica" nell’accezione più nobile del termine, con Totò mattatore a tutto campo. Frasi cult indimenticabili tantissime a cominciare da quella più famosa e scolpita nella memoria collettiva” signori si nasce e io modestamente lo nacqui “ e poi ,Totò travestito da prete rivolgendosi all’antipatico creditore al quale vuole elargire benedizioni per i parenti defunti :“E lei, ce n'ha morti lei, ce n'ha morti? risponde Bernasconi: No, veramente no. Zazà: Abbia fede, figliuolo, abbia fede! Li avrà ". Il barone a Battista dopo che questi in malo modo, gli ha sbattuto la mortadella sul piatto “Uè maleducato! Mo ta chiave n'faccia! “, Nel ruolo della cameriera dei coniugi degli Ulivi, recita una giovanissima e avvenente Angela Luce. Totò allorquando costei gli fa le condoglianze, ricambia con due baci stampati sul seno,come aveva già fatto con Sofia loren, in Miseria e nobiltà. Questo piccolo capolavoro di comicità sincera ,spontanea, briosa e intelligente,ancora una volta ci conferma, l’incommensurabile genio di un artista unico,nel panorama del teatro e del cinema.Sono da menzionare anche i grandi attori che gli fanno magnificamente da spalla,in quest'occasione,oltre all'immancabile Peppino De Filippo,che è quasi un comprimario,ci sono lo straordinario caratterista Croccolo,l'indimenticabile Delia Scala,Riccardo Garrone e Luigi Pavese,strepitoso come sempre nei ruoli "antipatici"
 

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati