Regia di Clint Eastwood vedi scheda film
Il film non è malaccio, ma con il grande Clint alla regia mi aspetto sempre molto...qua mi aspettavo di più.
Si racconta qua la storia dei Four Seasons e del loro leader Frankie Valli. Nomi ben poco noti al grande pubblico italiano: loro furono un gruppo che ebbe molti e molti successi; lui qualcuno magari lo ricorda per la canzone Grease, dell’omonimo film (canzone assente in questa biografia). In realtà almeno un paio delle canzoni dei Four Seasons sono celeberrime, tipo Sherry o Let’s hang on (ma di successi ne hanno fatti tanti). Dirige Clint Eastwood, da par suo, ma col freno tirato, senza la solita magia che infonde nelle sue opere…forse gli piacevano solo le musiche dei 4 ragazzi, chissà. O forse gli piaceva il musical (di gran successo) da cui è tratto il film. Tanto da reclutare due di quelli attori e dargli la stessa parte qua.
Il film non è brutto, anche se da questo usignolo ti aspetti chissà cosa e quando comincia poi è un po’ come sentire cantare Paperino, con rispetto parlando; era sicuramente un cantante di talento ma molto particolare, con questo famoso falsetto.
C’è poi una parte biografica e una parte romanzata: il titolo si riferisce al fatto che 3 dei 4 Four Seasons erano originari del New Jersey, ammanicati pare con la mafia e cresciuti facendo ogni tanto un furto (e un po’ di galera). La storia raccontata è accattivante e prende molto, con uno dei componenti della band che è un povero cretino e si spende quasi tutti i soldi del gruppo, ma poi sarà Valli, con un codice di onore forse ancora più cretino, a sostenere le spese e a dovere fare 2-300 sere all’anno, dovunque, pure di raggranellare grana.
Piaciuto molto alla critica che seguo, meno a quella internazionale; io sono allineato col grande pubblico e do un 6,5, anche 6/7. Malgrado quanto dica la maldestra pagina italiana di Wikipedia, il film non fu un successo, anzi, fu proprio un bel flop.
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