Regia di Clint Eastwood vedi scheda film
Innanzitutto, una precisazione: non è un musical, come ho letto da più parti. Il nuovo film di Clint, semmai, prende spunto dall'omonimo musical di successo in quel di Broadway e lo trasfigura alla sua maniera. A Eastwood interessa non tanto la musica (peraltro superba) di Frankie Valli e soci, ma la storia che sta dietro. "Mi è sempre piaciuta la musica dei Four Seasons, quindi sapevo che sarebbe stato divertente rivisitarla, ma quello che più m'interessava era che questi delinquenti, poco più che maggiorenni, cresciuti certo non nella migliore delle situazioni, fossero riusciti a raggiungere questo enorme successo. Cresciuti in una periferia gestita e controllata dalla mafia, vivevano di piccoli crimini. Alcuni di loro hanno anche passato del tempo in prigione. Poi è arrivata la musica, la loro salvezza per uscire da quella situazione. Avevano trovato qualcosa per cui valeva la pena lottare" spiega il regista americano. In effetti l'attenzione è rivolta all'ascesa e caduta di questi ragazzi, al legame indissolubile che, nel bene e nel male, si crea fra loro. Gioie e dolori del successo, euforia a mille e bruschi ridimensionamenti, i rapporti in chiaroscuro con la mafia e il senso dell'onore, debiti da saldare, tradimenti, l'amicizia e la riconoscenza, l'importanza della famiglia, i litigi, le incomprensioni, l'amore, il sesso, i figli. Ci sono tutti gli ingredienti drammatici per intrigare Eastwood, che realizza un'opera riuscita a più livelli: ottimo come semplice e appassionante film biografico, altrettanto stimolante per chi è alla ricerca di sottotesti e interpretazioni più profonde. E così scorrono via in un lampo le due ore e quindici minuti di film e si partecipa alle vicende umane e musicali dei protagonisti. Alla voce pazzesca di Valli, che s'impenna su ardui falsetti, alle dinamiche che si creano quando suoni in un gruppo (chi, come me, l'ha fatto si ritroverà in certe situazioni), alle tante canzoni da riscoprire per le nuove generazioni come “Sherry”, “Big Girls Don’t Cry”, “Walk Like a Man”, “Dawn”, “Rag Doll”, “Bye Bye Baby”, “Who Loves You”. Fino alla celebre "Can't Take My Eyes Off You", lo stesso brano che un giovane Christopher Walken cantava coi suoi amici nel "Cacciatore" di Cimino. Qui Walken, invecchiato, recita (benissimo) la parte di un mafioso dal cuore buono, che crede sin dagli inizi nella voce di Valli e lo protegge. Strepitoso John Lloyd Young nelle vesti del protagonista, ma tutto il cast viaggia su livelli altissimi, con menzione di merito per Vincent Piazza, che ben ci restituisce il ritratto del controverso Tommy De Vito. Il finale vira sul nostalgico, nel rimpianto per il bel tempo che fu, la giovinezza che passa e le illusioni che s'infrangono: "Quattro ragazzi sotto un lampione...La prima volta che abbiamo creato quel sound, il nostro sound... quando tutto scompariva e tutto quello che restava era la musica. Quello è stato il massimo".
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