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Jersey Boys

Regia di Clint Eastwood vedi scheda film

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Andreotti_Ciro

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La recensione su Jersey Boys

di Andreotti_Ciro
7 stelle

Nel 2014 Clint Eastwood subentrò a Jon Favreau come regista per la trasposizione cinematografica del musical firmato da Marshall Brickman e Rick Elice. Eastwood aggiunse alla sceneggiatura, sempre firmata da Brickman e Elice, le musiche di Bob Gaudioso, tornando così, a distanza di oltre tre decadi, a narrare la propria passione sia per il mondo della musica – nel 1988 diresse Bird (id.; 1988) sulle gesta di Charlie Parker – ma anche per il mondo delle biografie.

 

Eastwood riuscì a confezionare una pellicola al solito riuscita e dotata di una scenografia curata nei minimi dettagli. Musicalmente ritmata e veloce quanto basta per legare lo spettatore alla poltrona e gettarlo in un’epica fatta di gangster dal cuore d’oro (il redivivo e mai domo Christopher Walken), di ettolitri di brillantina, capelli pettinati con la riga di lato, Pontiac iridescenti e cucine a gas dai colori improbabili. Strade solcate da giri di scommesse clandestine, dalla fatica inenarrabile per ottenere una scrittura da parte di un gruppo talentuoso come i Four Seasons. E di come la fortuna, economica duramente guadagnata possa essere sperperata con un semplice schiocco di dita. In tal caso a eseguire ci pensa Tommy De Vito. Ottima l’interpretazione offerta da Vincent Piazza proveniente dalla serie BoardWalk Empire – L’impero del crimine (BoardWalk Empire; 2010-2014).

 

La stella di Frankie Valli, all’anagrafe Francis Stephen Castelluccio, originario di Newark (ovviamente New jersey) ma di chiare origini italiane, vien dipinta con dovizia e magnanimità da uno dei migliori registi dei giorni nostri, e interpretata da John Lloyd Young, alla sua prima prova di spessore, capace di restituirci un crooner ancor più credibile di come ce lo si possa immaginare.

 

Le origini del cantante e del gruppo di chiare origini Italo – americane, sono enfatizzate per tutto il corso di una pellicola che cura nei minimi dettagli il sound e le performance musicali di una realtà non troppo di nicchia e che grazie sia alla voce di Valli, sia alle proprie origini, riuscì a spopolare in una decade, i ‘50, piena di musica che spaziava dal melodico, al Rockabilly, fino alle prime propaggini del Rock e del Rhythm and blues, non senza numerose difficoltà.

Da vedere se riuscite a essere rapiti da una storia vera, non dei giorni nostri, ma narrata come se lo fosse.

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