Regia di Antoine Fuqua vedi scheda film
Robert McCall (Washington), agente segreto ritiratosi a una vita tranquilla da quando è rimasto vedovo, ha un'idiosincrasia verso le ingiustizie. Capita così che una giovanissima prostituta (Moretz) che frequenta la tavola calda dove lui ogni sera si reca a bere qualcosa di caldo e a leggere un buon libro viene massacrata dal pappone russo che ne dispone. McCall, capace di azioni fulminee, non ci sta e scatena un inferno. Ma a Mosca - da dove viene diretto il traffico di prostituzione, droga, denaro sporco e amenità del genere - non sono molto contenti per l'accaduto e inviano un emissario sociopatico (Marton Csokas) che ha il compito di dare una lezione a McCall.
Quasi tre lustri dopo Training day, Fuqua recluta nuovamente Denzel Washington (superlativo in questo ruolo carismatico e malinconico) per un noir muscolare e avvincente, tratto dalla serie tv di Michael Sloan e Richard Lindheim, sceneggiato da Richard Wenk e girato superbamente, con grande dispendio di effetti speciali, ettolitri di finto plasma e scenografie che esaltano l'azione. Certo che se poi si va a prendere a modello La morfologia della fiaba di Propp, tutto rientra negli schemi e le sorprese sono apparentemente poche, ma in film del tutto inverosimili come questo ciò che conta sono suspense e azione - qui declinata secondo tutti i registri possibili dell'assassinio, con scantonamenti frequenti nel grand-guignol e uccisioni all'arma bianca, dal cavatappi al trapano - alle quali si aggiunge il tema della giustizia privata che dà origine alla serie televisiva e al titolo del film.
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