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The Equalizer - Il vendicatore

Regia di Antoine Fuqua vedi scheda film

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La recensione su The Equalizer - Il vendicatore

di M Valdemar
4 stelle

 

locandina

The Equalizer - Il vendicatore (2014): locandina



Chi non vorrebbe un Denzel Washington formato Giustiziere della notte (sebbene ispirato al Giustiziere di New York della serie tv anni ottanta) dalla propria parte?
Solido come la roccia, serafico come un fico assolato, concentrato come un monaco zen, credibile sempre e comunque (quante volte ha interpretato lo stesso ruolo?), riesce a dare (un minimo di) spessore e forma a una scrittura, francamente, piatta, schematica, e alquanto scontata. Un personaggio visto tante, troppe volte («ho fatto cose molte brutte nella mia vita», arriva puntualmente), e nel caso in questione, per di più, sovraccarico nella caratterizzazione fino a sfociare nel fantastico. E che talora irrita, per l'infallibilità quasi mistica, non solo nello spazzare via i nemici cattivoni manco fosse un Jack Bauer all'ennesima potenza e sotto anfetamina ma anche nelle ieratiche vesti di predicatore/filosofo: ogni sua parola una sentenza, ogni espressione una profezia, ogni minaccia un mantra di morte.

Denzel Washington

The Equalizer - Il vendicatore (2014): Denzel Washington


Vorace lettore di libri (per commemorare l'amata moglie defunta, rieccoci), di cui usa metafore per impartire lezioni di vita, egli elargisce consigli/ordini sempre giusti, dimora in un ambiente spartano, fa un anonimo lavoro in un Home Mart qualunque, e s'affeziona a una giovanissima prostituta (Chloë Grace Moretz: non ci si crede nemmeno per un secondo). E che succede se la pestano così tanto da mandarla in terapia intensiva all'ospedale? Il risveglio dell'uomo saggio; e vendetta, tremenda vendetta.

Denzel Washington, Chloë Grace Moretz

The Equalizer - Il vendicatore (2014): Denzel Washington, Chloë Grace Moretz


Ok, trama per l'appunto scontata, esito prevedibile, andamento altrettanto convenzionale. A cui cerca di dare anima, e soprattutto di far vedere la sua "mano", Antoine Fuqua: alterna movimenti di macchina fluidi, rallenty, brevi piani sequenza, primissimi piani sugli occhi di Denzel (nel momento in cui quello prepara e prevede le sue mosse letali), non lesina in violenza e dettagli splatter, utilizza accompagnamenti sonori enfatici per dare (e darsi) un tono serio, greve, e allestisce la discreta scena risolutiva (scenario proprio il luogo di lavoro del protagonista) come fosse una sparatoria western all'ultimo sangue, con conseguente duello tra il buono e il cattivo, bagnando infine il paesaggio di una sorta di pioggia purificatrice.

Denzel Washington

The Equalizer - Il vendicatore (2014): Denzel Washington


Che l'action-thriler lo sappia fare, è evidente (sin dai tempi del sopravvalutato Training Day), ugualmente evidente è che non possa ambire ad essere altro (che un mero revenge movie), malgrado le (cristalline) intenzioni ed ambizioni. Decisamente malriposte.
Anche perché, nel finale, gratuitamente posticcio e consolatorio, si sbrodola oltremodo: difficile dire se è più irritante il fatto che un individuo possa, da solo, penetrare nella casa-fortezza a Mosca di un potente e spietato criminale oligarca russo (Vladimir Pushkin ... Pu.in?) abbattendo tutto e tutti, o la successiva stucchevole scena nella quale il Nostro ritrova la giovane escort, sparita misteriosamente da un bel pezzo (si apprenderà che le sono bastati novemilaottocento dollari e una lettera con su scritto di rifarsi una vita per non essere minimamente rintracciata dai feroci russi!), ed avviata magicamente a una redenzione che fa tanto bene all'anima. Meno al film, per quello che vale.

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