Regia di Leonardo Benvenuti, Luigi Comencini, Piero De Bernardi, Agenore Incrocci, Nanni Loy, Ruggero Maccari, Luigi Magni, Mario Monicelli, Ugo Pirro, Furio Scarpelli, Ettore Scola vedi scheda film
Satira feroce e violenta, contro le istituzioni più rappresentative dello Stato, porta la prestigiosa firma dei migliori registi dell' epoca e conta sull'interpretazione dei migliori attori brillanti del periodo.
Un immaginario tg3,in cui si svolge un'ipotetica e grottesca giornata televisiva, con spot, inchieste giornalistiche, sceneggiati, TV dei ragazzi e con un conduttore,Mastroianni,mite e distratto,ma attento alle grazie della giovane assistente,fa da fil-rouge ai vari caustici e ironici episodi, presentati come servizi speciali,in cui vengono messi alla berlina i i vizi tanti e le virtù, poche,dell'Italia,di quegli anni già allo sfascio,che vanno cosi a riempire il palinsesto televisivo di una giornata tipo.
Diversi gli episodi, camuffati da programmi televisivi e collegati tra di loro ,per un disegno d'insieme,un pò eterogeneo, ma geniale nella sua sregolatezza.Parodia e feroce satira ,indirizzata verso diversi obbiettivi "istituzionali" la politica , l'esercito, la Chiesa, la televisione stessa ,di cui vengono denunciati le storture e le aberrazioni, attraverso questa rappresentazione esagerata e paradossale. Lo sceneggiato" Il Santo Soglio"dove nella lotta senza quartiere tra cardinali cinquecenteschi,per ottenere il santo soglio,s'inserisce furbescamente,Felicetto de li Caprettari,Nino Manfredi che fingendosi moribondo si fa eleggere Papa, mentre gli avversari nel frattempo si eliminano a vicenda,a seguire L'ispettore Tuttumpezzo", Vittorio Gassman è “ligio non al dovere ,ma al potere” al punto da svolgere i lavori domestici, nella casa in cui si era recato per arrestare un pezzo grosso.In un altro episodio viene chiesto un riscatto di 25 miliardi, per liberare Gianni Agnelli,tassando le buste paga degli operai,poi l'intervista a un ministro corrotto, che evoca la giusta legge del più forte,una lezione d'inglese si trasforma in un regolamento di conti a catena tra agenti segreti,poi l'episodio più esilarante"La bomba" una scalcinata polizia, prende una colossale cantonata,scambiando un'innocua sveglia per un congego ad orologeria, e i vertici si vedono costretti,per evitare la scandalosa figuraccia, a inscenare una vera esplosione,dove ci scappa anche qualche morto,poi il suicidio di un bambino napoletano, che esausto di accudire 8 fratelli,si butta dal balcone,appena dopo che sua madre è stata premiata da un vescovo, che ne ha esaltato,la fertilità,l'intervista a un sociologo tedesco,alias Paolo Vilaggio,che suggerisce di risolvere i problemi di sovraffollamento,cibandosi dei bimbi indigenti,poi quattro amministratori partenopei tutti con lo stesso cognome,non certo per caso,ma per diritto "dinastico,"come nelle famiglie reali,in quell teatrino della politica nostrana,tra tanti discordi gonfi di ipocrita retorica, si fanno perfino scappare la frase" per il popolo, con il popolo, in culo al popolo"hanno a cuore solo i propri interessi,rosi dall'ingordigia si "mangiano la città,figurativamente,e materialmente,poi si va avanti con un generale che dovendo partecipare ad una parata ,dopo che una alla volta, le sue medaglie,finiscono inesorabilmente nel water, lasciandolo privo degli emblemi della sua potenza, è pronto al "sacrificio supremo",poi un servizio sullo sfruttamento del lavoro minorile e ancora la rubrica "Il personaggio del giorno", dedicata a un povero pensionato,Tognazzi che dopo aver dimostrato di riuscire a campare dignitosamente con 32.000 lire al mese, piange a sentir nominare il "filetto"; poi una puntata del "Disgraziometro" dove vince colui il quale riesce ad ottenere i guai più grossi, infine la ciliegina sulla torta,l'inaugurazione dell'anno "pregiudiziario" con il Presidente Leone e i magistrati, vecchie cariatidi che ballano la tarantella. Conclude questa surreale giornata televisiva il tradizionale "Signore e signori, buonanotte".
Il tratto è satirico,dissacrante, e provocatorio e dipinge coloritamente il belpaese dell'epoca,connotandolo come una democrazia immatura e incompleta, ancora alla ricerca di una sua identità,però ricca di folclore e d'inventiva.
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