Regia di Tod Williams vedi scheda film
Ammettiamolo, un uovo di Colombo come l'intuizione che sta alla base del romanzo "Cell" di Stephen King, è acuta: qualcosa che mandi in pappa la mente di chiunque stia usando un telefono cellulare in un dato momento, è un'ipotesi terrificante, quanto non so a che punto improbabile. Però, già il libro, dopo un ottimo avvio, via via sfuma in un racconto monotono, e non tra le cose migliori dello scrittore del Maine, con un finale aperto, che dava la sensazione, più che altro, che l'autore non avesse idea di come far concludere la vicenda. Prodotto dopo diversi anni dall'uscita del volume, e con l'uscita rimandata più volte per imprecisati motivi, il film cambia alcune cose del romanzo, co-sceneggiato da King stesso, soprattutto nella seconda parte. Però c'è poco da fare: la storia del pellegrinaggio verso la famiglia lontana e probabilmente in pericolo del protagonista John Cusack, accompagnato da uno sparuto gruppetto di sopravvissuti, per casualità varie, all'ondata elettronica che ha reso, in pratica, zombie assassini ( ma non cannibali) orde di persone comuni è molto risaputa, e approda stancamente ad un finale ancor più balzano dell'originale su pagina scritta. Un Cusack mai convincente, che pare appena alzato dal letto, nonostante il pericolo costante in agguato, un Jackson presente, che dà il minimo sindacale per essere decoroso, e un poverismo produttivo abbastanza avvilente, sprecano ulteriormente un'idea che aveva grosse potenzialità.
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