Regia di Tod Williams vedi scheda film
Sinceramente, pur avendolo visto due volte, non sono riuscito a capire se questo film mi sia piaciuto o no. Anzi. diciamo che mi è piaciuto senz'altro, per lo più, ma con qualche percezione ostica che fatico a configurare. Intanto ho letto da qualche parte che il romanzo d'origine è uno dei più bruttini scritti da Stephen King. E ci può stare. Poi una cosa: John Cusack non mi è sembrato impegnato intimamente nell'aderire al ruolo, come fosse poco convinto della sceneggiatura che lo riguardava. Ma è solo una sensazione, la mia. E per dirla tutta anche Samuel Jackson mi è parso a tratti un po' spaesato. A questo potremmo aggiungere che il mestierante Tod Williams alla regìa è stato collocato in seconda scelta, dopo che Eli Roth o aveva rinunciato oppure era stato rimosso (sarebbe stato divertente vedere quel simpaticone di Roth alle prese con un soggetto del genere). Ma forse ho esagerato nei miei arzigogoli, perchè nell'ambito del fanta-horror la pellicola la sua figura la fa senza alcun dubbio. Anche se le manca "qualcosa" per essere ciò a cui forse ambiva, e cioè un aspirante cult movie. Ci sono infatti scene -appunto- da cult ma non abbastanza radicali e non abbastanza suggestive (tipo l'inquadratura di massa alla fine) oppure l'uomo che si fa saltare dopo un delirante sproloquio. Il film merita comunque una visita, soprattutto poi -detto per inciso- in un'estate come questa che è la più triste (cinematograficamente parlando) da molti anni a questa parte. Ma voglio evitare stavolta il solito pippone retorico (a cui non rinuncio, è solo un rinvio) sulla sciagura di una Hollywood piegata di fronte ad un mercato ormai fuori controllo, dove i produttori finanziano esclusivamente ciò che è remake, sequel, prequel o reboot (basta per favoreeee!). E allora (ancorchè trasposizione da romanzo) sia benvenuto un horror particolare come questo, con addentellati che vanno dal fantasy al thriller noir. Per sommi capi: attraverso le onde del telefono dilaga un contagio che sfrutta le comunicazioni via cellulare. Senza adesso qui scendere nei dettagli, si prefigura una deriva apocalittica per l'umanità intera, un autentico olocausto. Con al centro un autista di convogli della metro impersonato da Samuel Jackson ma soprattutto un autore di graphic novel in crisi esistenziale cui presta un volto spesso frastornato il "vecchio" Joh Cusack. Cammeo per Stacy Keach (ma quanti anni avrà?). Curiosi alcuni aspetti che escono probabilmente dalla testa brillantissima di Stephen King, tipo quando Cusack dice del suo passato "ascoltavo death metal norvegese come un ragazzo che voleva bruciare la scuola". Da segnalare la partecipazione di svariati caratteristi in ruoli brevi ma molto "carichi". E poi le musiche mai banali accompagnate oltretutto da qualche citazione (mi par di ricordare) di testi di canzoni. Film non entusiasmante ma sicuramente interessante.
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