Regia di Dan Gilroy vedi scheda film
Film interessante ed intelligente sullo spettacolo malato e sulla nostra società ormai a pezzi.
E' un bel noir, dall'ambientazione cupa e notturna, sulla società occidentale del Terzo Millennio che si è talmente assuefatta alla violenza da non poterne più fare a meno, da averne sempre più bisogno (perlomeno da gustarsi televisione) ed in cui vedere scannare un padre di famiglia per strada non suona nemmeno troppo terribile, anzi dà godimento ed orgasmo. E' qui che si aggira Gyllenhaal, reporter fai da te, cinico e senza scrupoli, che riprende ogni incidente possibile per tirar su qualche soldo. Non si scandalizza mai, il suo viso duro non tradisce pietà o compassione ed arriva perfino lui stesso a creare morte e distruzione per guadagnare di più. In lui si vede il cinismo dell'uomo moderno, che è assassino e carnefice latente, chiuso nella sua torre d'avorio di ipocrisia che gli impedisce ogni autocritica. Gyllenhaal non è altro che il prodotto di una società a pezzi e di uno spettacolo (la televisione in questo caso) malato e crudele.
Jake Gyllenhaal, protagonista, è estremamente credibile, quasi inquietante e spesso carismatico nella sua totale negatività. La società che il film ci mostra, grigia e decadente, ricorda le atmosfere del mitico Taxi Driver.
Non è un capolavoro, ma è interessante ed intelligente, ricco di ritmo e di tensione.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta