Regia di Dan Gilroy vedi scheda film
Un buon film con una morale che in fondo non piacerà a tutti.
Il bravo Jake Gyllenhaal è un pazzo, in definitiva, un malato di mente, che vive di furti e che si fa una cultura su Internet. A un certo punto capisce che può fare soldi rivendendo le riprese che farà di notte, riprese di incidenti, furti, omicidi e altro. L’aspetto morale della cosa non lo sfiora minimamente; per tutto il film ha chiare le sue ambizioni, i suoi scopi, e non si fermerà davanti a nulla. Se il suo cinismo può sembrare stomachevole, la storia stessa ci dice che lui sta dando al pubblico ciò che vuole, ciò che fa audience (in USA, almeno) e dunque i veri malati di mente sono forse le persone sul divano davanti alla tv. Il film, tra noir, dramma, thriller, è bello e scritto molto bene. Tutto ha una sua logica e si segue volentieri, tutto d’un fiato. Dietro questo c’è il regista e sceneggiatore, Dan Gilroy, al debutto come regia ma scafato come sceneggiatore, e qua in quest’ultimo caso sfiora l’Oscar, andando comunque in nomination. Un buon prodotto, costato pochissimo, per i canoni di Hollywood, che è piaciuto molto alla critica specializzata e molto al pubblico, andando bene anche al botteghino. Anche a me è piaciuto, non è un filmone ma un 7,5 ci sta. Consigliato.
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