Regia di Dan Gilroy vedi scheda film
Giovane e sfrontato, Lou Bloom tira a campare rubacchiando qua e là, ma quando capita sulla scena di un incidente, una notte, vedendo operatori che riprendono l'accaduto, decide di attrezzarsi e offrire riprese esclusive ad un canale televisivo: il gioco riesce, e via via, il protagonista comincia a guadagnare abbastanza bene, e farsi un nome nel settore. Ma per avere sempre di più, comincia a oltrepassare i limiti, manomettendo scene dei crimini che riprende, entrando dove non dovrebbe, e rischiando parecchio: la sua natura psicotica lo porterà molto in là. Salutato con collettiva simpatia dalla critica, "Nightcrawler" è un noir moderno, con una vera e propria "jena" adeguata al mondo oltre il Duemila: la natura predatoria di Bloom, che rubi oggetti o immagini private, viene fuori comunque, a prezzo sempre più alto, soprattutto per gli altri. Non si fa scrupolo alcuno, pur di perseguire i propri fini, a scapito di vite spezzate o rischi enormi, fisici, oltre che etici. All'esordio, Tony Gilroy gira un buon thriller psicologico, magari dovrebbe, in futuro, sviluppare maggiormente il lato emotivo, ma è vero che siamo alle prese con un personaggio piuttosto ributtante, ed un'ottica "distaccata" forse era necessaria per creare meno empatia possibile con un individuo deviato, e la scelta di non giungere per forza ad un finale edificante, o moralista, è da apprezzare. Tra gli attori più coraggiosi della propria generazione, Jake Gyllenhaal azzecca un'altra interpretazione, in un ruolo infame che rende con febbrile aderenza.
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