Regia di Damien Chazelle vedi scheda film
Dura la vita al conservatorio: ne escono bene solo quelli veramente di talento, la selezione è impietosa, e le prove non sono meno dure di quelle di una scuola militare. L'aspirante fenomeno musicale Andrew, giovane batterista che ambisce a eguagliare la fama di Charlie Parker, salvo dimenticarsi che è stata più che altro postuma, ed ha proceduto imperterrito verso lo sfascio esistenziale, morendo giovane : ma per Andrew conta solo la musica, i rapporti umani sono d'impiccio, e quando incontra l'insegnante, altrettanto dedito alle note, ai limiti del fanatismo, che concepisce il proprio mondo come una disciplina in cui solo chi dà oltre le proprie possibilità può esprimersi, va in scena un conflitto che porta a conseguenze anche gravi. A conti fatti, "Whiplash" è stato il vero trionfatore della notte degli Oscar: tre statuette vinte, e non era scontato, consegnando ad un bravissimo J.K.Simmons quella per il miglior attore non protagonista, anche se, in sincerità, il suo ruolo non è meno fondamentale per la storia di quello sostenuto da Miles Teller, che presta una stolida protervia al suo immaturo campione con le bacchette, inclassificabile fuori dalla sala prove, a livello umano. Un film non straordinario, ma ben giocato per la tensione continua che lo anima, su due figure ostiche, e meno ostili, tra di loro, di quel che possa sembrare, perchè succede di tutto nei rapporti, passando dalla soggezione al riconoscimento di un medesimo spirito, alla violenza e ad una riconciliazione, che passa per la verità reciproca. Chazelle potrebbe rivelarsi un regista su cui avanzare delle aspettative in futuro, magari imparando a dare più respiro al racconto.
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