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Whiplash

Regia di Damien Chazelle vedi scheda film

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La recensione su Whiplash

di giorgiobarbarotta
8 stelle

Intelligente, sorprendente, ben fatto. La realizzazione di sé, il sacrificio, l'abnegazione, le rinunce, la caparbietà, il talento. Il confronto con gli altri, la disciplina, la competitività, il successo. Un diciannovenne in lotta col mondo e i suoi stereotipi (eccezionale in tal senso la scena a tavola con i parenti dove il musicista viene sostanzialmente snobbato per le sue attitudini e risultati). La musica e l'espressività, la tecnica, la creatività e l'arte. Un insegnante sull'orlo della follia, ossessionato quanto il suo allievo prediletto per il ritmo, sostanzialmente incapace di fermarsi anche di fronte al dramma, senza più senso di responsabilità nella spasmodica ricerca del nuovo "Charly Parker". Il jazz, le orchestre e l'istituzione scolastica americana, incredibilmente più moderna della nostra. I concorsi musicali, le sfide tra ragazzi, la voglia di imporsi. Attraverso uno splendido montaggio (premiato con l'Oscar, così come il sonoro e l'interpretazione del professore da parte di J.K.Simmons, un vero sergente di ferro) e l'incalzante drumming del giovane protagonista, Whiplash appassiona e coinvolge. Due inaspettati colpi di scena rendono la visione ancor più interessante. Il binario studente-educatore funziona sempre. Il film aggiunge quel senso di percorso costellato di difficoltà e di sudatissima vittoria finale che ha sapore sportivo, riempie il racconto, lo rende tondo e compiuto. La storia della rivalsa e del rapporto con il destino e la sconfitta, anche generazionale (la figura del padre è solo apparentemente di contorno), dona spessore e significato al sangue e ai cerotti. Il dialogo con la ragazza della porta accanto sacrificata allo studio della batteria è tremendo, cinico compendio della convivenza affetti-donne-musica giorno dopo giorno. Ottimi attori e regia dal polso fermo, di personalità. L'esecuzione finale di Caravan è da pelle d'oca. Da vedere.

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