Regia di Damien Chazelle vedi scheda film
Andrew ha 19 anni ed è iscritto al primo anno del Shaffer Conservatory. Studia batteria, ha talento e sa di averlo. Vuole diventare il miglior batterista jazz dei suoi tempi, ed è disposto a tutto per questo. Studia sempre, anche fuori l'orario delle lezioni, sacrifica amicizie e piccoli amori nascenti per raggiungere il suo obbiettivo. Obbiettivo che vede concretizzarsi quando viene scelto dall'insegnante Terence Fletcher per entrare a far parte del complesso jazz della scuola.
Terence Fletcher è un insegnante anomalo, dai metodi educativi discutibili, utilizza "bastone e carota" per ottenere il risultato più vicino alla perfezione. Una sorte di sergente maggiore dei marines, le sue lezioni di musica appaiono come vere e proprie esercitazioni militari. La stessa fisicità di Fletcher ricorda quella di un soldato. Umiliazioni, crisi isteriche, odi personali e sfide tra gli alunni, questo il clima pesante che si respira durante le lezioni di Fletcher.
Andrew accetta e affronta con carattere e boria tutte le sfide che Fletcher gli impone. Sacrifica tutto pur di ottenere il ruolo di primo batterista nel complesso, rimane solo, quasi rischia la vita in un incidente per arrivare in orario ad un concerto. La sfida tra insegnante e alunno diventa un vero e proprio duello, con tanto di ferite sanguinanti, lacerazioni fisiche e psichiche, che porteranno entrambi a perdere uno il lavoro, l'altro l'anno scolastico.
Ma Fletcher cerca il suo "Bird" e Andrew sa di esserlo, tutto sta nel trovarsi, nel trovare il loro ritmo, il tempo giusto.
Un vero e proprio duello all'ultimo sangue, o meglio all'ultima battuta, farà ottenere ad entrambi il risultato tanto voluto e cercato.
Whiplash è scritto e diretto da Damien Chazelle, alla sua seconda prova come regista. La storia è ispirata alle sue esperienze personali al conservatorio, e questo aspetto "intimo" si respira subito dalle prime sequenze del film, che hanno in efetti un sapore di ricordo.
Anche le due figure dei protagonisti appaiono subito sopra le righe: troppo antipatici, troppo boriosi, quasi caricaturali nei loro atteggiamenti, quasi a ricordare altro -per l'appunto-.
Andrew un solitario cronico, Fletcher un perfezionista che utilizza il proprio lavoro di insegnante come missione per trovare un nuovo genio della musica. Due folli, emarginati, disadattati nel mondo conformista, che non utilizzano i modi e i linguaggi usuali per arrivare ai propri obbiettivi.
Il film per come è strutturato e per ciò che racconta è aperto a molteplici letture. Banalmente potrebbe essere visto come un film "per teen-ager", una sorta di "Ufficiale e gentiluomo" versione più maschile. In effetti è un film disturbante perché controcorrente, solo apparentemente "facile" (o meglio, "semplice"): quanto si è disposti a ferirsi, a sfidarsi, per ottenere quello che si vuole? Oggi che tutto è più ovattato, che le pance sono più piene, che si ha il timore di dire ciò che si pensa se è differente da quello della maggioranza... quanto si è disposti a rimanere soli e feriti per uscire dalla massa, ed essere un solitario vincente?
Questo (a parer mio) è un film su due solitari talentuosi che si sono incontrati e che utilizzano finalmente senza sconti e ipocrisie, il loro linguaggio (incompreso ai più), per far uscire il meglio da ognuno. Andrew non solo si spella le mani, ma "spella" anche il suo insegnante, lo utilizza fino al colpo finale. Bellissima la complicità finale tra i due, finalemente intonati entrambi sullo stesso tempo.
Ottima la prova dei due protagonisti, calati perfettamente nei loro ruoli, stanno ricevendo premi in vari festival e il film si sta facendo conoscere anche in Italia nonostante una distribuzione vergognosa (in Toscana solo in 2 cinema, a Pisa e Firenze).
Ottima, nemmeno a dirlo, la colonna sonora. Jazz e jazz... con Whiplash di Hank Levy (sassofonista e compositore) come motivo portante.
Ottima la regia, ossessionante e puntigliosa, alla ricerca anche lei del tempo e momento perfetto.
Mi viene da dire una regia sofferta e "intima", sperando che i termini siano comprensibili riferiti ad una regia cinematografica.
Note personali:
Ho visto il film di notte, incazzata per fatti miei, non lo stavo prendendo bene. Il film arriva come una bevanda alcolica: leggera e frizzante all'apparenza, impegnativa da digerire, ma dal sapore ottimo. Alla fine ero stordita ma soddisfatta.
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