Regia di Joe Lynch vedi scheda film
Vigilia di Natale. Nell'oscurità, urla di una donna stuprata da un gruppo di uomini, si intuisce soltanto, non si vede nulla. La donna, una prostituta segregata in un bordello di lusso, e amante di un potente boss della mafia cinese, esce malridotta da quell'incontro, si trascina nel bagno, intenzionata a suicidarsi. Ma poi ci ripensa, recupera una pistola nascosta nel flussometro, torna nella camera dove è avvenuto lo stupro, e uccide tutti, tranne uno, gravemente ferito, che starà seduto per tutta la durata del film ad assistere impotente ad una delle più spietate carneficine mai portata sullo schermo.
Lei è Salma Hayek, inspiegabilmente prestatasi al feroce sadismo di Joe Lynch, che in 105 minuti riesce a realizzare un film dal quale anche Dario Argento potrebbe trovare ispirazione.
Il filo conduttore è basato sulla nobile intenzione di Everly (Salma Hayek) di salvare da morte certa sua madre e sua figlia di cinque anni, che non vede da quattro anni, da quando il boss la tiene segregata nel bordello, a sua disposizione e di quanti a pagamento ne vogliono fare uso. Il tutto perchè Everly ha fatto delle confidenze a uno dell' FBI,
che in cambio dovrebbe liberarla da quella schiavitù. Il regalo di natale del boss per Everly è la testa mozzata del povero agente FBI recapitata in confezione regalo.
Da quel momento, numerose prostitute si avvicendano alla porta della camera dove Everly è asserragliata, e tutte finiscono ammazzate, andando ad aggiungersi ai precedenti cadaveri.
Vari tentativi da parte degli uomini del boss di fare irruzione nella camera, vengono vanificati da Everly, prima a pistolettate, poi, in crescendo, con bombe a mano, sventagliate di mitra e armi bianche.
L'offesa all'intelligenza dello spettatore è grave, Lynch pensa di avere davanti a se una platea di appassionati del genere, ma sbaglia.
Infierisce ulteriormente inserendo un siparietto di un non meglio identificato Sadico, che si trascina nella camera, già sufficientemente congestionata dalla presenza dei morti ammazzati, una gabbia contenente un certo Masochista. Everly, come se non avesse altro cui pensare, deve liberarsi anche dei due, in maniera ancora più crudele: spettacolo per budella forti, in tutti i sensi.
Il film non è credibile, neppure in un solo fotogramma: è improbabile che Everly, avvezza a passare da un cliente all'altro per prestazioni sessuali, possa avere una tale padronanza delle armi, che neppure un reduce del Vietnam: con destrezza, spara caricatori di pallottole spostandosi con strategie tutte militari tra la mobilia della lussuosa camera del postribolo, recupera bombe a mano da sotto i cuscini del divano, spara con mitra altamente tecnologici, lancia ganci cinesi con la maestria dei cinesi stessi, fa strage di sicari con una bomba a mano lanciata dentro l'ascensore che li contiene.
Salma Hayek è deludente, in altri film l'abbiamo vista recitare, quì sembra lei la spettatrice di se stessa, e non l'autrice di tanto sfacelo. Alla fine, muore la madre, ma la bambina è salva. Per un pelo, perchè il Masochista, che Everly credeva morto, esce all'improvviso tutto nudo e con un'ascia in mano, deciso a decapitare la bambina. Dopo un farneticante dialogo con la bambina, anche Everly sembra finalmente morta, ma arrivano - era ora - i soccorsi, e la riportano in vita con un improbabile massaggio cardiaco.
Niente di più turpe mi era capitato di vedere negli ultimi anni, mi dispiace molto per la povera Salma Hayek, e ancor più per Lynch.Tutto il resto del cast non è degno neppure di essere letto nei titoli di coda.
Solo alla fine mi sono reso conto che il film è stato girato interamente in una stanza e nel corridoio del postribolo.
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