Regia di Gary Shore vedi scheda film
Vlad III di Valacchia, principe transilvano dell'ordine del Drago, cresciuto in cattività nei campi di prigionia e addestramento bizantini, ritorna come Signore e condottiero del suo popolo, forte di una fama di eroe sanguinario (era detto l'impalatore) e strenuo difensore della cristianità. Quando i turchi bussano al portale del suo castello reclamando altri mille giovani adepti,tra cui il figlio, per rinfoltire le fila del loro esercito, Vlad decide di opporsi alla tracotanza bizantina siglando un patto mefistofelico con una misteriosa creatura della notte assetata di sangue e dotata di poteri sovraumani. Benchè riesca nel suo intento di ricacciare dopo tre giorni gli invasori al di fuori dei confini transilvani, l'oscuro patto di sangue reclamerà il suo spietato tributo di morte.
La Universal ritorna alla carica e dopo i secoli (in senso cinematografico) trascorsi dai fasti degli esordi, decide di rimettersi in groppa al cavallo di battaglia più vampirizzato dall'immaginario filmico di tutti i tempi, rivestendolo e ammantandolo di quell'alone di epica leggendaria che solo un fumettone da un centinaio di milioni di dollari di budget e le mirabolanti tecniche della computer grafica riescono a rendere credibile ed appetibile per il pubblico mainstream a cui sembra rivolgersi. Non ostante le infinite e molteplici declinazioni che il soggetto ha generato nel corso di una tradizione fantastica lunga più di un secolo, questa contaminazione di generi con ambizioni filologico-storiografiche proprio ci mancava, accrescendo il sospetto (divenuto nel frattempo una certezza) che l'intramontabile e multiforme mito del vampiro nasconda ancora le insospettabili sorprese di una inesauribile riserva di adattamenti cinematografici a cui, in tempi di vacche magre, una produzione in perenne crisi di idee non smette di far riferimento.
Se la storia regge egregiamente per via della linearità abbastanza prevedibile di personaggi e situazioni (e questo per un film del/di genere è tutt'altro che un limite), altrettanto godibile è l'immaginario scenografico di un paesaggio transilvano ricostruito nella patria di Bram Stocker, a base di vallate verdeggianti, cime tempestose e manieri brumosi e dove gli effetti speciali riservano piacevoli e spassosi divertissement tra nugoli di chirotteri assassini e l'inusuale tintinnio di dobloni argentei usati a mò di criptonite per il malcapitato supereroe dai canini ipertelici. Per il buono-cattivo di turno il finale riserva persino la sorpresa di una persistenza temporale che suona come la sicura promessa di un sequel del già visto della prossima puntata. Insomma da Dracula Untold a Dracula's legacy il passo non è mai stato così breve.
Nomination Film thriller preferito dal pubblico ai People's Choice Awards 2015.
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