Regia di Michelangelo Antonioni vedi scheda film
Clara Manni (Lucia Bosè) è una giovane attrice divenuta tale principalmente grazie alla propria bellezza, peculiarità che i produttori Ercole Borra (Gino Cervi) e Gianni Granchi (Andrea Checchi) decidono di sfruttare a proprio vantaggio, impiegandola come star principale all'interno di pellicole di serie B, fattore che riesce a rendere Clara Manni anche piuttosto amata dal pubblico oltre che piuttosto richiesta all'interno dell'ambiente del cosiddetto cinema popolare. Dopo il matrimonio improvviso tra Clara Manni e il produttore Gianni Granchi quest'ultimo le vieterà di recitare in questo genere di pellicole, ma il passaggio in un certo senso obbligato da parte di Clara Manni verso un cinema più impegnato ed autoriale, si rivelerà una scelta quantomeno azzardata.
La signora senza camelie propone allo spettatore un bellissimo spaccato dell'industria cinematografica degli anni '50, guidandolo attraverso set popolati da interpreti di quarta categoria, improbabili controfigure e simpatici elettricisti urlanti dall'accentuata romanità, una pellicola che volendo può mostrare molto chiaramente gli evidenti danni e conseguenze deleterie portate da un eccessiva gelosia, mostrando inoltre, una notevole critica nei confronti del divismo e mettendo immediatamente in chiaro, l'importanza fondamentale del cosiddetto cinema popolare. Una pellicola che per quanto può apparire semplice, può mostrare agli occhi dello spettatore più attento e forse più fantasioso, differenti chiavi di lettura. L'intero contesto viene abbracciato da un bianco e nero molto delicato (fotografia di Enzo Serafin) e dalle piacevolissime musiche del maestro Giovanni Fusco.
Siamo di fronte a quello che viene considerato un lavoro minore all'interno della filmografia di Michelangelo Antonioni, una pellicola che non tralascia completamente gli stilemi melodrammatici, ma li trasporta all'interno di un interessante vicenda metacinematografica. Attrice sottovalutata costretta a lavorare in produzioni minori o forse attrice mediocre sopravvalutata da se stessa? Sta sicuramennte allo spettatore decidere. La signora senza camelie fa parte di una numerosa serie di pellicole appartenenti al cinema Italiano, che aldilà dell'essere etichettate come "maggiori" o "minori" meriterebbero certamente di essere riscoperte.
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