Regia di Michelangelo Antonioni vedi scheda film
Il vecchio meccanismo del film nel film è particolarmente riuscito in quest'opera di Antonioni giudicata da molti minore. Un Antonioni dalla poetica in progress, che forse non ha ancora deciso quale strada prendere, nonostante la costante, tipica della sua prima parte di carriera, del personaggio femminile che si ritrova di fronte ad un bivio. La signora senza camelie, titolo che sembra una parodia ma è solo amaramente ironico, è un affascinante, cinico, amaro dramma dei sentimenti che si muove nel mondo del cinema, tra passioni, ambizioni, tradimenti e matrimoni consumati da personaggi finemente disegnati. Scritto in origine per Gina Lollobrigida, rinunciò alla parte perché la considerava troppo autobiografica: il registo ripiegò sulla bellissima Lucia Bosé, lanciata con Cronaca di un amore ma non del tutto azzeccata. Più centrati il sottovalutato Andrea Checchi e il grande Gino Cervi, produttori esemplari di un certo modo di agire del cinema del dopoguerra.
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