Trama
Alina, giovane ragazza rumena arrivata in Italia da bambina, sogna di diventare ballerina e per riuscirci si fa assumere come donna delle pulizie in una rinomata scuola di danza. Grazie alla passione per il ballo, Alina entra in contatto con le abitudini e gli stili di vita dei suoi coetanei italiani, molto differenti da quelli con cui i suoi genitori l'hanno cresciuta. Quando per salvare la propria pizzeria il padre contrae un grosso debito con un boss malavitoso, Alina diventa oggetto di baratto, ritrovandosi al centro di un drammatico conflitto per la conquista della sua libertà.
Note
Favoletta low budget il cui target di riferimento sembra essere una scolaresca elementare, il lavoro di Pasculli mette in scena una storia di riscatto dove la violenza e la paura sono desaturate e semplificate: donne maltrattate, straniere discriminate e bambini vittime di bullismo sono tutti buonissimi e candidi, tratteggiati in poche battute didascaliche, mentre i “cattivi” hanno spessore da villain di cartone animato. Eccetto la Giovanardi, il resto del cast è al di sotto del livello di guardia e il titolo non inganni: dell’Italia e delle sue contraddizioni non c’è niente in questo film, se non le dimensioni da piccolo schermo, edulcorato e un po’ ipocrita.
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