Regia di Robert Aldrich vedi scheda film
Forse il film più sgradevole di Aldrich. Sguazza nel torbido della pateticità di una donna delusa, arrabbiata con chiari desideri sessuali inespressi. E' soffocante e intenso, un circo di personaggi orribili, quasi deformi, quasi un circo di freaks che si autocompiacciono delle loro malformazioni morali.
L'unica a capire la sua natura quasi orrorifica è George, sincera ma anche per questo più arrabbiata e delusa.
Un pugno in faccia sprezzante, qualche volta spocchioso (ma è un'arroganza che piace e conquista), Aldrich è senza ombra di dubbio un rivoluzionario, uno dei pochi a rappresentare in quegli anni una femminilità sporca e sconveniente, donne autonome ma deboli, logorate dalla monotonia della loro posizione e dall'oppressione della loro femminilità incompleta.
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