Gaby Doriot è una commessa che fa strage di cuori e già una volta un professore, per giunta sposato, si è tolto la vita per amor suo. Ora Gaby frequenta la casa di un industriale, quando lui le dichiara il suo amore, la moglie, inchiodata su una sedia a rotelle, cade dalle scale e muore. L'uomo allora sposa Gaby e per lei s'indebita fino al fallimento e alla prigione. Lei nel frattempo diventa una diva del cinema. Melodramma fiammeggiante e intellettuale di Max Ophuls che in quest'occasione si trova, per la prima e unica volta, al lavoro in Italia. Da un romanzo di Salvator Gotta, Ophuls compie delle variazioni raffinate e tutte sopra le righe forzando i toni e le vicende fino al visionario puro.
La storia malinconica di Gabriella Murge in arte Gaby Doriot, sfolgorante debutto nel cinema di Isa Miranda diretta superbamente da Max Ophüls maestro indiscusso di un cinema entrato nella storia di quest’arte purissima.
Sceneggiatura, regia, fotografia dei peggiori. Nel carnet di Ophuls non v'è opera capace di sorprenderci per agilità o ritmo o dettagli sagaci. Con lui, anche i migliori interpreti son naufragati in bichier d'acqua.
Un film imbarazzante. Penosa la trama e con alcune scene davvero patetiche e dove vien davvero voglia di suicidarsi dalla noia e insulsaggine. Assomiglia in tutto a molti film americani: copia e copiato? Sarò clmente solo per l'età. Voto 1 (da zero)
Splendido melo italiano anni '30, atipico perché girato nello stile geniale e brioso di Max Ophüls, è un lungo flashback sulla vita infelice di una donna che non è mai riuscita a sentirsi amata e finisce sfruttata come prodotto commerciale da un'industria dello spettacolo cinica e falsa.
Film abbastanza stralunato per l'epoca di Produzione (mix di Sentimentalismo e Drammaticita' con qualche riferimento "sognante" …) comunque probabilmente meglio nella 2° parte piu' ritmata rispetto alla 1° molto piu' lenta.voto.4.
Nel vedere su Raiplay la versione restaurata dell'unico film girato in Italia dal cosmopolita regista tedesco Max Ophüls, mi sono stupito a non leggere il suo nome nei titoli di testa. Il nome di Ophüls è infatti assente dai titoli, dove alla voce “direzione” appare il nome “Tomaso Monicelli”, e anche sulla scheda di IMDb l'autore tedesco risulta come… leggi tutto
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La sua bellezza è un vero guaio. Prima si fa espellere da scuola poi causa la morte di una donna gelosa ... e siamo solo all'inizio. Ophüls sperimenta con entusiasmo e virtuosismo contagioso; ora tallona da presso i personaggi con movimenti di macchina audaci per l'epoca, ora si ferma meditabondo ai margini dell'evento in corso (bellissimo il campo lungo… leggi tutto
La signora di tutti Italia 1934 la trama: Sotto anestesia, dopo un tentato suicidio, Gabriella Murge in arte Gaby Doriot, stella del cinema, rivive la sua vita e i suoi amori drammatici , seminati di morti violente e tragiche. La recensione: La signora di tutti è un film diretto da Max Ophüls, tratto dall'omonimo romanzo di Salvator Gotta. Produttore Angelo Rizzoli Casa di…
L'unico film girato in Italia da Max Ophüls è un melodramma fiammeggiante dalle soluzioni narrative ed estetiche ancora fortemente debitrici del patrimonio del cinema muto: recitazione enfatizzata cui contribuisce un cospicuo numero di soggettive, uso espressivo della macchina da presa (che, per esempio, si muove freneticamente al giramento di testa della protagonista o che…
Sarebbe uno di quei classici drammi degli anni '30 "La signora di tutti" fatto di amori traditi, passioni infrante, eros e thanatos che si fronteggiano continuamente in una lotta senza vincitori nè vinti. Tuttavia Max Ophulus mostra tutta la sua maestria nel non scivolare troppo nel melodrammatico (più all'inizio che nel finale, a dire il vero), confezionando un film che risente…
Nel vedere su Raiplay la versione restaurata dell'unico film girato in Italia dal cosmopolita regista tedesco Max Ophüls, mi sono stupito a non leggere il suo nome nei titoli di testa. Il nome di Ophüls è infatti assente dai titoli, dove alla voce “direzione” appare il nome “Tomaso Monicelli”, e anche sulla scheda di IMDb l'autore tedesco risulta come…
Una raccolta sui film in cui vengono raccontati i retroscena, i dietro le quinte, i trucchi, la lavorazione, le storie degli attori durante il lavoro: tutto ciò che riguarda la costruzione dell'opera…
Ophuls è conosciuto come uno dei maestri del melodramma. Ed indubbiamente questo “La signora di tutti” è un melò con tutti i crismi del caso. Ma quel che colpisce di questa pellicola del 1934, commissionata dall’imprenditore Angelo Rizzoli al maestro tedesco, unico film in lingua italiana concepito da Ophuls, è la straordinaria…
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La sua bellezza è un vero guaio. Prima si fa espellere da scuola poi causa la morte di una donna gelosa ... e siamo solo all'inizio. Ophüls sperimenta con entusiasmo e virtuosismo contagioso; ora tallona da presso i personaggi con movimenti di macchina audaci per l'epoca, ora si ferma meditabondo ai margini dell'evento in corso (bellissimo il campo lungo…
Caspita, siamo solo nel 1934, ma il film è realizzato con tecnica e disinvoltura che ci si aspetterebbe solo in anni più tardi, e non per niente è stato premiato. E' certamente un buon film che ha diversi punti di interesse, soprattutto per la figura femminile che ritrae. Donna attraente, ella finisce per far innamorare di sé suo malgrado tutti gli uomini che entrano…
Una diva del cinema tenta il suicidio all’inizio della lavorazione di un film. Mentre si trova sotto anestesia, rievoca la propria esistenza in un lungo e allucinato flashback: in collegio aveva suscitato scandalo, facendo innamorare di sé un professore; in seguito aveva iniziato a frequentare la famiglia di un coetaneo, ma suo padre l’aveva sedotta (provocando per amore di…
In gita coatta nel Belpaese, Max Ophuls porta una ventata di aria nuova realizzando un melodramma secco come una spina nel cuore ed asciutto come un giorno umido di primavera. Cercando di mescolare l’espressionismo nella salsa italiana, riesce a reinventare il nostro genere più importante (da Verdi a Rossini, siamo i re del melodramma) con invenzioni registiche di grande eleganza e…
Contro la dittatura rivalutatrice delle dottoresse dei servizi militari e delle ripetenti che fanno l'occhietto ai presidi, contro i pierini che tornano a scuola e contro i gran pezzi dell'Ubalda: i veri film italiani…
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Commenti (6) vedi tutti
La storia malinconica di Gabriella Murge in arte Gaby Doriot, sfolgorante debutto nel cinema di Isa Miranda diretta superbamente da Max Ophüls maestro indiscusso di un cinema entrato nella storia di quest’arte purissima.
leggi la recensione completa di claudio1959Sceneggiatura, regia, fotografia dei peggiori. Nel carnet di Ophuls non v'è opera capace di sorprenderci per agilità o ritmo o dettagli sagaci. Con lui, anche i migliori interpreti son naufragati in bichier d'acqua.
commento di feliniUn film imbarazzante. Penosa la trama e con alcune scene davvero patetiche e dove vien davvero voglia di suicidarsi dalla noia e insulsaggine. Assomiglia in tutto a molti film americani: copia e copiato? Sarò clmente solo per l'età. Voto 1 (da zero)
commento di BradySplendido melo italiano anni '30, atipico perché girato nello stile geniale e brioso di Max Ophüls, è un lungo flashback sulla vita infelice di una donna che non è mai riuscita a sentirsi amata e finisce sfruttata come prodotto commerciale da un'industria dello spettacolo cinica e falsa.
leggi la recensione completa di port crosFilm abbastanza stralunato per l'epoca di Produzione (mix di Sentimentalismo e Drammaticita' con qualche riferimento "sognante" …) comunque probabilmente meglio nella 2° parte piu' ritmata rispetto alla 1° molto piu' lenta.voto.4.
commento di chribio1Voto 8,5 Folgorante
commento di luca826