Regia di Marc Lawrence II vedi scheda film
Tanto caro a Hugh Grant per avere diretto la maggior parte dei suoi ruoli da protagonista nel nuovo millennio (da Two Weeks Notice - Due settimane per innamorarsi a Scrivimi una canzone e Che fine hanno fatto i Morgan?), Lawrence incolla al britannico gigione la macchina da presa in primi piani incessanti e ingessati, senza accorgersi che il one Grant show è ormai sbiadito. Lo sceneggiatore fallito e obbligato all’insegnamento nella “capitale mondiale delle giostre” Binghamton, le sue avventure con le studentesse, il riscatto di mezza età da compiersi in una trasformazione pulita e corretta da marpione a integerrimo cultore delle piccole cose di provincia. Tutto già scritto in partenza, per una commedia sul fare cinema e sulle seconde opportunità che si attiene agli standard di scrittura che rimette in scena al corso del neo professor Michaels. Il british humour è all’acqua di rose, fatto di gag, giochi verbali, botta/risposta e punzecchiature spuntate che tradiscono eccessiva educazione. Mai un affondo o un rischio che vada al di là della prima battuta (che pure, talvolta, va a segno: «Posso dirle cosa sarebbe davvero innovativo? Un film senza ragazza tosta. O, meglio ancora, un film dove viene presa a calci in culo»), al termine della quale seguono retromarce buoniste. Professore per amore (di cosa? Di chi? Forse era meglio il titolo provvisorio Professore per... forza) è scorrevole e simpatico, ma risaputo e insapore.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta