Regia di Marc Lawrence II vedi scheda film
Certe volte, son perplesso. Ho appena visto questo film che ho ADORATO, poi apro il mio amato Film Tv e lo vedo trattato come uno straccetto. Viene definito con epiteti quali già visto, risaputo, prevedibile. Vabbè, de gustibus, mi dico. E decido di tirare avanti con questa recensione che sarà "adorante". Che cosa mi è tanto piaciuto, poi, di questo film? Tutto. Gli attori tutti in forma, e bisogna dire che ce ne sono tanti e tutti con le facce maledettamente giuste, tutti con un loro perchè, tutti scritti sfiziosamente (i ruoli intendo) in sede di sceneggiatura. Due protagonisti che: lui è PERFETTO in quel ruolo e lei mmmmm cosa non le farei. Le musiche: una delizia pura! un funkettino mainstream sempre pronto a sottolineare i momenti "giusti". I dialoghi? UNA POTENZA!! raramente in una commedia ho ascoltato dei botta e risposta così BRILLANTI. Sì, questo film è una BOTTA di simpatia, di piacevolezza, di godibilità. E poi di che si parla qui, in fondo? Di cinema su tutto, dato che la vicenda si svolge nell'ambito di una scuola per sceneggiatori. Che già, di suo, è un sfondo decisamente insolito (altro che "già visto"!!!!), ma che qui viene sfruttato come ambientazione in una chiave basata sull'umanità e sui sentimenti, accumulando una bella quantità di personaggi che su questo scenario si muovono. Eh, sì bisogna proprio apprezzare il raffinato lavoro svolto dagli sceneggiatori, che hanno lavorato di fino sui ruoli, su ogni singolo ruolo, con cura e -direi- con amore. Si tratta di una commedia americana per fortuna lontanissima dal genere ipocritamente "cinichello" di Judd (bleah) Apatow che va così tanto di moda. Anzi qui siamo su linee vagamente retrò. Qui siamo su battute alla Woody Allen, che io adoro. C'è una umanità tutta ruotante attorno (o "dietro") Hollywood che ci viene mostrata nel suo lato più concreto. Per cui gli stronzi (mi si passi il termine, intercambiabile con "paraculi") appaiono per quello che sono, ma soprattutto chi lavora da "colui che sta ai margini" viene indagato in tutta la sua psicologia, ce ne vengono mostrate aspirazioni e frustrazioni. Tanto che -alla fine- tutti quegli allievi della scuola di cinema, ci sembra quasi di averli conosciuti davvero di persona. E questi sono i miracoli che può fare al cinema un buon regista e -soprattutto- degli sceneggiatori che fanno davvero il loro mestiere. Ma poi sono presenti una infinità di dettagli che rendono amabilissimo il film. Ne citerò solo un paio. La città dove si trova la scuola (dal titolo -per me che non so l'inglese- quasi impronunciabile) ha una caratteristica: piove sempre...per cui (ma di continuo eh!) si vedono sullo sfondo dei vetri di finestre solcati dai rivoli della pioggia, dall'inizio alla fine, tranne che in una sola (meravigliosa!) scena in cui appare improvvisamente un sole che illumina il prato esterno della scuola mentre tutti (sorridenti per la sorpresa) chiudono contemporaneamente gli ombrelli. Altra trovata quella (mi viene da ridere) dello "sveltino di porco", un panino locale di cui saprete di più vedendo il film. La storia ci racconta di uno sceneggiatore di Hollywood che, dopo un film premiato da pubblico e critica, è caduto in disgrazia e non è più riuscito a concludere nulla. Per cui ora vivacchia cercando occasioni che non arrivano. Finchè non accetta di insegnare ad un corso di sceneggiatura. E qui si apre (per lui e per noi) un mondo, in quella scuola, ricchissimo di personaggi, uno più amabile dell'altro. Vediamo il formidabile cast. Hugh Grant è l'uomo giusto, solo lui poteva fondere in perfetta armonia il suo flemmatico umorismo british con lo stile "New York Woody Allen". DI Marisa Tomei meglio dica poco e nulla perchè, vedete, io di quella donna sono letteralmente INNAMORATO, per cui ogni cosa, ogni mossa, ogni frase, in cui lei appare sullo schermo...io mi perdo a sognare. Scusate era puro comin'out. Poi ci sono tutti i ragazzi/e del corso tra cui alcuni volti indimenticabili. E infine un gigantesco J.K. Simmons, in un ruolo clamoroso, da applauso a scena aperta, ed è puro piacere vederlo recitare questo personaggio di Preside con passato nel corpo dei Marines e titolare di un nucleo famigliare assurdo.
Un film che fa bene al cuore. Una commedia sofisticata, garbata ma "puntuta", in ogni caso intelligente ed umanamente assai amabile. Da non perdere. PS: il titolo melensino e acchiappa-coppiette non c'entra nulla con la storia (il titolo originale credo che sia "Professore per forza").
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