Regia di Daniel Benmayor vedi scheda film
Un pony express con la bicicletta (Lautner), indebitato fino al collo con un'organizzazione criminale gestita da una cinese, decide di farsi assoldare da un gruppo di rapinatori che praticano il parkour a meraviglia. A spingerlo c'è anche la cotta che il ragazzo si è preso nei confronti dell'unica donna del gruppo (Avgeropoulos), che però ha una relazione col leader (Rayner). Quando la rapina più impegnativa sta per andare a segno, ecco che arriva un colpo di scena che serve a scrollare il film dall'inclinazione da videoclip che sembra essere la sua unica cifra stilistica.
Prendi un ragazzino con la sguardo da aringa che tanto piace alle teenagers decerebrate (Taylor Lautner), fallo diventare un asso del parkour, la disciplina nata in Francia che mira a ottimizzare i movimenti per scavalcare gli ostacoli nella maniera più efficiente possibile, poi cala il tutto in un estenuante inseguimento con la steadycam che valorizzi al massimo le acrobazie del gruppo e ottieni questo filmetto insulso dalla trama completamente pretestuosa che ha l'unico merito di avere portato per la prima volta i tracers (così si chiamano i praticanti del parkour) sul grande schermo a beneficio del pubblico italiano.
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