Regia di Howard Hawks vedi scheda film
Una giornalista vuole abbandonare il lavoro e fare una tranquilla vita da casalinga, sposando uno scialbo assicuratore. Il suo ex principale, nonché ex marito, fa di tutto per impedirglielo: un po’ per non perdere una preziosa collaboratrice, un po’ perché ne è ancora innamorato. Rispetto alla commedia di Hecht e MacArthur, già portata al cinema da Milestone nel 1931, Hawks opera una modifica che ne cambia il senso: il reporter diventa una donna, e di conseguenza il film, messa un po’ in sordina la critica al cinismo di giornalisti e politici, diventa una commedia sentimentale; più precisamente una commedia del cosiddetto filone del ri-matrimonio, in voga a fine anni ’30, a cui appartengono Scandalo a Filadelfia, L’orribile verità e Le mie due mogli (sempre con Cary Grant, uno specialista nel genere). Il risultato è eccellente: un fuoco di fila di battute che si fa persino fatica a seguire, un movimento scenico così vorticoso da fare appena notare la teatralità della vicenda, tutta svolta in interni. Gradevolissimo prodotto della Hollywood classica. Il titolo italiano deriva dal fraintendimento di un’espressione idiomatica inglese: His girl Friday, “La sua segretaria di fiducia”.
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