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Smetto quando voglio

Regia di Sydney Sibilia vedi scheda film

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La recensione su Smetto quando voglio

di Argan
9 stelle

Un ricercatore universitario laureato in neurobiologia è costretto a farsi in quattro per cercare di guadagnare uno stipendio dignitoso, la suo contratto da ricercatore non viene rinnovato poichè non riesce ad ottenere il finanziamento alla sua ricerca per motivi politici, decide allora di produrre una nuova droga, una nuova sostanza non ancora etichettata dalla polizia come stupefacente. Per il suo piano si servirà di altri ex colleghi, tutti ex ricercatori, ognuno estremamente esperto e preparato nella sua materia: Mattia e Giorgio sono due esperti latinisti che lavorano per un benzinaio e alloggiano in un enorme capannone deserto, sempre alle prese con clienti arroganti ed aggressivi; Alberto è un geniale chimico organico che fa il lavapiatti in un ristorante cinese ed aspira a diventare cameriere e a percepire uno stipendio di 700 euro al mese (per lui rappresenta una grande ambizione); Arturo è un grande archeologo che lavora in un cantiere (più volte facendosi offrire il pranzo dai suoi colleghi operai); Andrea, un antropologo disoccupato che cerca lavoro presso uno sfasciacarrozze fingendo di avere una semplice quinta elementare (Perchè i laureati sono poco affidabili e non vogliono sporcarsi le mani secondo il proprietario dello scasso). Bartolomeo è invece un economista che cerca di applicare la matematica ed il calcolo statistico al gioco del poker ma senza avere successo e finendo in grossi guai con un debito di 7000 euro. La banda si metterà subito al lavoro ed inizierà subito a guadagnare bene ma attirerà l'attenzione di un noto spacciatore locale, Murena Neri Marcorè) che poi si scoprirà essere anche egli un brillante ingegnere navale. Ben presto "La Banda dei nerd" trova il modo di ampliare il proprio mercato fino a guadagnare cifre elevate ma proprio quando sono all'apice qualcosa inizia ad andare storto....

L'esordio del giovane Sydney Sibilia, un film stupendo, estremamente divertente ed appassionante, assurdo ma allo stesso tempo riflette tragicamente la nostra degradante situazione attuale, con inganni politici, raccomandazioni, tagli sempre più consistenti a vari settori lavorativi e soprattutto alla ricerca, gente di un certo spessore intellettivo e culturale costretta ad umilianti lavori molto poco redditizi. Le situazioni narrate nel film sono divertenti proprio per la loro estrema assurdità ma è preoccupante che si tratti solo di una piccola esagerazione della realtà anche se per fortuna chi ha la forza e il coraggio di andarsene può comunque aspirare ad un futuro dignitoso, proporzionale al proprio spessore. In assoluto il miglior film italiano (e non solo) almeno dell'ultimo decennio, divertente, appasionante, profonda.

 

Sydeny Sibilia riporta a terra il sogno utopistico che la commedia italiana possa tornare allo splendore di un tempo, al suo inconfondibile stile pungente e allo stesso tempo spassoso. Particolarmente convincente la performance di Stefano Fresi che sembra condividere molto con Alberto Petrelli, il livello culturale, la precarietà economica e nessun riconoscimento proporzionato alla sua qualità, una situazione che sembra essere comune a tanti italiani. 

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