Regia di Sydney Sibilia vedi scheda film
L’esordio sul grande schermo di Sydney Sibilia è un lavoro che si discosta un poco dal triste canovaccio tipico dell’attuale commedia italiana. La parentesi gitana e i cromatismi accentuati strizzano l’occhio a Kustirica, i ralenti, le accelerazioni e le riprese ardite a un free-cinema anglo-americano. La forma è moderna, il contenuto attuale. Si parla di precariato e smart drugs, alterazioni di una realtà in cui la cultura non ha futuro. Sibilia riesce in una commedia priva di volgarità e gratuità, eccede forse nella prima mezz’ora con qualche battuta di troppo ma nel complesso il risultato è buono, impreziosito da un paio di situazioni al limite del surreale. L’amaro finale è al contempo politicamente corretto e scorretto. Perché il crimine non paga, ma la cultura neppure.
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