Regia di Mario Camerini vedi scheda film
Gianni, umile edicolante col pallino della bella vita, durante un viaggio conosce un gruppo di nobili, dai quali viene scambiato per il ricco gaudente Max Varaldo. Invaghitosi dell'altezzosa donna Paola (ma più che altro del bel mondo che la circonda) l'uomo alimenterà l'equivoco pur di continuare (vanamente) a corteggiarla. Molto meglio la graziosa cameriera Lauretta, giovane dai sani e saldi principi.
Titolo chiave nel celeberrimo filone anteguerra dei "Telefoni Bianchi", Il Signor Max è una piacevolissima commedia romantica che testimonia l'alto livello di raffinatezza raggiunto dal cinema italiano dell'epoca, che poteva contare su registi di valore (in questo caso l'ottimo Camerini), protagonisti carismatici e attori internazionali. La solare ed ottimistica rappresentazione di un'Italia caratterizzata da un diffuso benessere è abbastanza improbabile ed edulcorata, come da ovvia propaganda: il regime fascista resta sullo sfondo (giusto un ritrattino del duce su una parete), così come le nubi della guerra che ai tempi (1937) andavano addensandosi inesorabili, la povertà e l'arretratezza ancora predominanti in un paese che viveva perlopiù di un'agricoltura di sussistenza.
Indimenticabile Vittorio De Sica, nel ruolo di Gianni/Max, ma ben servito da un gruppo di eccellenti comprimari, su tutti la bella Assia Noris, che compensa una recitazione un po' querula con i suoi impagabili occhioni sgranati.
Davvero notevole: 8/10.
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