Regia di Gilles Paquet-Brenner vedi scheda film
1985. Una madre e due figlie sono assassinate, di notte, all'interno della fattoria di famiglia; la confusa testimonianza di una terza figlia, di cinque anni, Libby Day, è sufficiente per incriminare il fratello maggiore Ben, il quale non fornisc un alibi. La giovane Libby visse da orfana - il padre, poco di buono, scomparve dalla sua vita quando ancora era viva la madre - di somme donate da chi è rimasto colpito dalla sua tragica storia. Trascorsi quasi trent'anni, tuttavia, le offerte scarseggiano. Libby, dunque, accetta di collaborare con un ragazzo che fa parte di un'associazione sorta con la finalità di riaprire vecchi casi giudiziari al fine di accertare eventuali ingiustizie. Stimolata da tale interessamento per il suo caso, chiuso fin troppo frettolosamente, Libby intraprende un'indagine, che la porta a rintracciare chi, a vario titolo, era coinvolto nelle vicende della famiglia Day, per acquisire nuove informazioni e confrontarle con quelle sepolte nei luoghi oscuri ... della sua mente. Il regista francese Gilles Paquet-Brenner porta su schermo l'omonimo romanzo di Gillian Flynn realizzando un film secondo i canoni del genere giallo, con due particolarità. S'indaga su un delitto avvenuto molti anni prima; chi indaga ha un fortissimo coinvolgimento emotivo, avendo stretti legami sia con le vittime sia con il presunto colpevole. Alle sequenze del presente s'alternano quelle del passato, le quali ci consentono di conoscere il contesto, sociale e familiare, in seno al quale è avvenuta la violenza. La famiglia Day non era fortunata; Runner Day è stato un genitore assente, un uomo vizioso abituato vivere d'espedienti, al margine della legalità; allonatanto dalla famiglia, si faceva vedere solo quando aveva bisogno di soldi. Il figlio maggiore adolescente Ben Day non era un cattivo ragazzo; era tuttavia entrato a far parte di una cerchia i cui membri, uniti dalla passione per la musica metal, avevano sviluppato una certa passione per il satanismo ed i suoi riti, macabre esibizioni di forza contro animali inermi ed altre manifestazioni esteriori le quali destavano un allarme sociale notevole all'interno della comunità rurale cui apparteneva la famiglia. Ben Day, anche a causa di voci circa molestie sessuali a danno di ragazzine poco più piccole, fu ben presto emarginato e divenne ricercato dalla polizia. Ne pagò le conseguenze la mamma Patty, responsabile per l'educazione ed il mantenimento di quattro figli, la cura della fattoria in cui ha sempre vissuto, oppressa dai debiti. Additata come madre di un maniaco, Patty, pur avendo fatto del suo meglio, non ha più la forza di resistere. Che connessione ha ciò con il triplice omicidio ? Potrebbero essere coinvolte le persone che gravitavano intorno alla famiglia (Diondra, fidanzatina di Ben, incinta; Krissi Kates, spasimante del ragazzo; Trey Teepano, leader del gruppo "satanista" cui è affiliato Ben); che ruolo ha avuto, quest'ultimo, nel fatto di sangue ? Possibile che le cose siano andate diversamente ? La risposta giunge in prossimità dell'epilogo, il quale, a sua volta, è accompagnato da alcuni colpi di scena, in grado di dare spiegazione anche alla reticenza di Ben Day nel parlare di quella notte, pur consapevole delle gravi imputazioni a suo carico. Libby (adulta) è interpretata da Charlize Theron; il suo personaggio non è del tutto positivo. Ella, in qualità di giovanissima supersite dell'eccidio, è riuscita a vivere di pubblica beneficienza; è sin dall'inizio evidente, tuttavia, che è corrosa dal rimorso per aver fatto condannare, con le sue parole, il fratello al carcere a vita. Un po' per difficoltà economiche, un po' per consapevolezza d'essere ormai giunto il momento di riprendere il confronto con quella fase delle sua esistenza, offre la sua collaborazione all'associazione di investigatori "dopolavoristi" che l'ha contattata, prendendo rapidamente il controllo delle indagini. Appare in scena anche il fratello Ben (Corey Stoll, adulto; Tye Sheridan, giovane); egli, da recluso, non aiuta la sorella offrendo dettagli specifici. Ne rafforza, tuttavia, la determinazione, mostrandosi calmo, razionale, ben disposto nei suoi confronti. Patty Day è interpretata da Christina Hendricks. E' una persona che soffre, vittima dei casi della vita - il padre dei suoi figli è una "mina vagante" in grado solo di arrecarle danno - e di una società che da un lato la opprime con pressanti richieste di denaro, da un altro la giudica con estrema negatività, colpevole "senza processo" per quanto si dice che il figlio abbia fatto. Il ritmo è costante, non lento, ne' veloce. Apprendiamo cosa accadde sia dalle sequenze che mostrano il passato, sia dalle testimonianze di chi, all'epoca, era presente. E' notevole la tensione, generata dall'attesa di comprendere la verità circa la notte in cui Patty e due figlie sono morte. Appreso ciò - con un po' di delusione; lo spettatore, sulla base degli indizi forniti, può intuire, ma non ricostruire l'intera verità - rimane un'altra curiosità. Quale sorte attende i coinvolti ? Alla fine ... i conti tornano ! Ma con un po' di forzature, la qual cosa rende artificiosa la sceneggiatura, costruita intorno ad un movente non molto plausibile. Ho comunque apprezzato il film; notevole è la tensione e valida la ricostruzione del contesto, di certo non positivo, entro il quale sono maturati i presupposti per l'omicidio. Piacevole, non imperdibile.
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