La recensione su Come ammazzare il capo 2

di IlGranCinematografo

4 stelle

Una sceneggiatura incredibilmente tirata via, dove tutto affoga in un abisso inverecondo di turpiloquio, sessuomania e volgarità di vario accatto.

A distanza di ben tre anni dal (già non esaltante) prototipo, l'orribile sequel di Come ammazzare il capo... e vivere felici ne affossa i pregi alle fondamenta: tolte le performance divertite dei boss malefici (due dei quali, ovvero l'infoiata Jennifer Aniston e il cinicissimo Kevin Spacey, appaiono in camei gestiti miseramente sul piano narrativo), i tre protagonisti (il mite Jason Bateman, l'allupato Jason Sudeikis e il garrulo Charlie Day) sono privi (o quasi) di una verve che permetta loro di reggere il gioco per tutta la durata (che risulta perciò sfinente). Peggiora la situazione una sceneggiatura incredibilmente tirata via, dove tutto affoga in un abisso inverecondo di turpiloquio, sessuomania e volgarità di vario accatto (con una vetta inimmaginabile di perversione in un racconto di esplicito afflato pornografico tra Bateman e la Aniston). E la direzione di Sean Anders (al copione col collega John Morris) assesta il colpo di grazia, perché lascia uno spazio sconsiderato all'improvvisazione del cast. Il pessimo servizio riservato agli attori – Christoph Waltz è sprecato e nessuno si è preoccupato di tenere a freno Chris Pine – fa salvare soltanto il simpatico Jamie Foxx. Certe idee sono riciclate (naturalmente in versione irrancidita) dal capostipite, di cui (neanche a dirlo) scompaiono del tutto le premesse di analisi sociologica in chiave malinconica, riconvertite in un grossolano proclama contro i ricchi senza scrupolo che sfruttano i poveri onesti per profitto personale. Oltre a qualche buona gag (come quella che riguarda dei walkie-talkie), può far sorridere il fatto che ben poco del previsto rapimento vada poi secondo i piani; ma il resto, più che altro, mette rabbia per il tempo buttato.

Persino la colonna sonora (di nuovo a cura di Christopher Lennertz) diventa tamarra e triviale. How You Like Me Now? degli Heavy vorrebbe fungere da (labile) fattore di continuità col primo episodio.

Film MEDIOCRE — Voto: 4