Regia di Volker Schlöndorff vedi scheda film
Nell'agosto del 1944 i tedeschi occupavano ancora Parigi ma subodoravano l'imminente aria di disfatta: Hitler aveva ordinato al generale Von Choltitz (Niels Arestrup) di piazzare diverse cariche di esplosivo nei punti nevralgici della città e farla così saltare per aria; il console svedese Nordling (André Dussolier) raggiunge il militare tedesco, già piuttosto anziano e malandato, per convincerlo a non eseguire l'ordine: inizia così una partita a scacchi tra i due uomini, avente come posta in palio il destino della capitale francese.
'Diplomacy' è un film di guerra molto diverso dalla gran parte degli altri titoli appartenenti al genere: è ambientato pressoché tutto in interni, è costituito essenzialmente da dialoghi e, cosa assai rara per un War Movie, si vede un'unica sequenza con spari, esplosioni e uccisioni.
La bravura del regista tedesco Volker Schlöndorff sta nell'essere riuscito a trasporre un fatto storico, mutuato però da un testo teatrale, dandogli un respiro cinematografico, evitando di cadere nella trappola del teatro filmato: i riferimenti al teatro sono ben visibili, con il quartier generale teutonico improvvisato nell'albergo a fare da quinta, con personaggi che, come in un palcoscenico, entrano ed escono, ma tutto si ferma qui, poiché il film, nonostante sia – come detto precedentemente – basato sul dialogo e non sull'azione, possiede un dinamismo e un senso del ritmo pienamente cinematografici.
Teso, asciutto ed essenziale nel ridurre il conflitto ad uno scontro unicamente sul piano della parola e appunto della diplomazia, 'Diplomacy' ha dalla sua anche due navigati interpreti in stato di grazia come André Dussolier e Niels Arestrup.
L'unico 'inconveniente' sta nella versione doppiata, dove fa un strano effetto sentire il militare tedesco dialogare nella sua lingua madre e il diplomatico svedese in italiano: a questo punto non era più sensato o doppiarli o mantenerli entrambi in originale?
Voto: 7/8.
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