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Diplomacy - Una notte per salvare Parigi

Regia di Volker Schlöndorff vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Diplomacy - Una notte per salvare Parigi

di axe
6 stelle

Racconto di un episodio della Seconda Guerra Mondiale forse poco noto in Italia. Nel 1944, il comandante tedesco della piazzaforte di Parigi riceve l'ordine di distruggere la capitale francese prima di abbandonarla all'avanzata alleata, pertanto fa disporre cariche di esplosivo per distruggere luoghi simbolo, infrastrutture, ponti. Le mosse del generale, però, sono sorvegliate, ed il console svedese si presenta a lui iniziando un serrato dialogo per convincerlo a desistere dal proposito. Il diplomatico si appella ad ogni motivazione possibile per spingere il militare alla disobbedienza; in particolare, però, insiste sull'inutilità di un gesto così grave nell'ottica dell'andamento della guerra, che la Germania ha ormai perso; e sull'essere effimero della guerra stessa. Il generale, orgoglioso, replica sostenendo la necessità del rispetto degli ordini, ma alla fine spiega chiaramente che teme, in caso di disobbedienza, per la sorte della propria famiglia. Alla fine, quasi in reazione all'insensata violenza psicologica che subisce dalle autorità naziste, il generale sceglie di salvare Parigi. Il console, rasentando l'inganno, rassicura circa la sorte della propria famiglia il generale, che alla fine è fatto prigioniero. Di buon livello la recitazione degli attori; il console si esprime con arguzia, combattendo una dura battaglia dialettica contro l'anziano militare, che replica con dignità, seppur sembri consapevole della gravità ed inutilità del gesto che si appresta a compiere. La ricostruzione è valida, seppur molto semplicistica. Buona parte del film è ambientato nella quieta suite d'albergo del generale; ogni tanto ci sono mostrate scene di combattimenti, e si ode qualche esplosione, tanto per ricordarci che nel frattempo c'è una guerra in corso. Il film, in conclusione, accenna brevemente alla sorte del generale, il quale sarà ricordato in Francia come un personaggio positivo, pur facendo parte dell'esercito invasore. Ciò può spingere lo spettatore ad una riflessione circa il ruolo dei militari sotto il nazismo: se alcuni si piegarono ad ogni volere di Hitler, altri seppero opporsi ad ordini assurdi, pur ponendo a repentaglio la vita propria e dei propri cari.

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