Regia di Stephen Greene vedi scheda film
Alice è distesa nella sala d’emergenza, con un chiodo conficcato in testa, mentre i medici stanno per effettuare il delicato intervento neurochirurgico che le salverà cervello e vita, quando un infermiere comunica che la ragazza non è assicurata. I dottori posano i bisturi e agguantano l’hamburger della pausa pranzo, rinunciando serenamente a darle un futuro, e in effetti i produttori di Accidental Love avrebbero fatto meglio a seguire lo stesso esempio. Invece questo progetto abortito di David O. Russell - che ha filmato alcune scene (chissà se quelle inspiegabilmente fuori bolla) nel lontano 2008, prima che il film, all’epoca intitolato Nailed e liberamente tratto da un romanzo di Kristin Gore (figlia di Al), naufragasse nella bancarotta del produttore e nel conseguente processo - viene rianimato a forza, presumibilmente per sfruttare l’appeal delle star in locandina (che a differenza di Russell non possono nascondersi sotto uno pseudonimo). Ma il caso è disperato: fotografato in toni pastello e in un disorientante stile retrò, Accidental Love rivela a ogni sequenza la sua natura raffazzonata, sia nel plot inconcludente sia nell’inesistente direzione di messa in scena e d’attori (che oscillano tra spaesamento, disperazione e sovrarecitazione) sia in uno script che si vorrebbe satirico ma è solo imbarazzante. Incurabile.
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